PAGANESEVIRUS...STORIE EPIDEMICHE

PAGANESEVIRUS...STORIE EPIDEMICHE: LA PARABOLA DI DELLA MARTIRA, POI COINVOLTO NEL TOTONERO

40 anni fa il calcioscommesse travolse anche l'ex azzurrostellato Della Martira

23.03.2020 16:09

Oggi, 40 anni fa, il 23 marzo del 1980 il calcio italiano andò in galera. La domenica pomeriggio alle 18.00 sul primo canale, come la messa in mattinata, per gli amanti del calcio c'era la loro liturgia. Ad officiarla Paolo Valenti dalle cui labbra e dalle prime immagini dagli stadi si pendeva per vedere i gol delle partite da poco concluse. Era "90° MINUTO" per gli approfondimenti poi bisognava attendere le 22.30 con i servizi più dettagliati ed i commenti alla "Domenica Sportiva". Bene quella domenica 23 marzo 1980 niente fu come prima e anzìchè assistere ai lanci millimentrici di Antonioni nella Fiorentina, agli imperiosi stacchi di testa di Bettega con la Juve, alle parate di Albertosi con il Milan, alle sguscianti serpentine di Damiani nel Napoli, ai guizzi sotto rete di Rossi del Perugia, alle punizioni-bomba di Di Bartolomei con la Roma, alla coppia gol del Toro Graziani-Pulici, o ai dribbling ubriacanti di Beccalossi dell'Inter...vedemmo le auto della Guardia di Finanza e della Polizia, in vari stadi, attendere i calciatori per portarli via. Era scoppiato lo scandalo del calcioscommesse del Totonero. Vide coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A e B, i quali erano accusati di aver truccto le partite di campionato attraverso scommesse clandestine che per la FIGC rappresentavano casi di illecito sportivo. Le società indagate nell'inchiesta furono AvellinoBolognaJuventusLazioMilan, NapoliPerugia e Pescara in Serie A, e GenoaLeccePalermoPistoiese e Taranto in Serie B. Il Pescara fu l'unica società assolta nonostante l'accusa avesse chiesto una penalizzazione, mentre Genoa, Juventus, Napoli, Lecce e Pistoiese vvenero assolte su richiesta del Procuratore Federale.

Si trattò del primo, grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, tanto che il presidente federale Artemio Franchi, all'epoca anche presidente dell'UEFA, decise in seguito di rassegnare le dimissioni. In seguito alla denuncia di Cruciani e di Trinca, le manette scattarono per i giocatori Stefano Pellegrini dell'AvellinoSergio Girardi del GenoaMassimo CacciatoriBruno GiordanoLionello Manfredonia e Giuseppe Wilson della LazioClaudio Merlo del LecceEnrico Albertosi e Giorgio Morini del MilanGuido Magherini del PalermoGianfranco Casarsa, Mauro Della Martira Luciano Zecchini del Perugia. Altri ricevettero ordini di comparizione, tra cui Paolo Rossi del PerugiaGiuseppe Dossena e Giuseppe Savoldi del Bologna, e Oscar Damiani del Napoli.

In questo elenco spicca il nome di Mauro Della Martira che visse una stagione nelle fila della Paganese nel campionato di serie D 1970-71. Iniziò la carriera nel Bettini di Quadraro. Debuttò a livello professionistico con l'Arezzo, per poi militare nella Fiorentina dal 1973 al 1978, partecipando alla vittoria della Coppa Italia 1974-1975.Dopo la parentesi viola si trasferì al Perugia dove fu fra i protagonisti della squadra dei miracoli della stagione 1978-1979, nella quale gli umbri chiusero il campionato di Serie A al secondo posto e, prima squadra nella storia del girone unicoimbattuti. Proprio nel Perugia, quella domenica fu prelevato dagli agenti al termine della partita Roma-Perugia 4-0, venendo squalificato per cinque anni; tornò a giocare dopo la decisione della FIGC, successiva alla vittoria degli Azzurri al campionato del mondo 1982, di ridurre di due anni le inibizioni dei calciatori ancora sotto squalifica, sicché militò nella Lazio nella stagione 1983-1984 prima del definitivo ritiro.In carriera ha totalizzato complessivamente 145 presenze e 5 reti in Serie A.

Era un difensore di belle speranze, quando arrivò ventenne a Pagani, insieme al più esperto Tagliavini dell'Inter. Fece il suo esordio in maglia azzurra alla terza di campionato, il 4 ottobre del 1970, contro il Terzigno gara disputata a Nola per la squalifica del campo dei vesuviani. Esordio che coincise con la vittoria della Paganese per 2-1 con reti di Pacco e Criscuolo che rimontarono il vantaggio iniziale dei rossoneri con Magagnotti. Alla fine della stagione il giovane e roccioso Della Martira, che il tecnico Giacomo De Caprio subetrato a Gratton utilizzò da marcatore con Tagliavini libero, collezionò 21 presenze ed una rete, molto speciale. Fu la rete del pareggio in un infuocato derby a Nocera disputato il 20 dicembre 1970. Demenia portò in vantaggio la Nocerina, a sette minuti dalla fine irruppe Della Martira che ristabilì la preziosa parità. Un gol che scatenò il finimondo: scontri tra le opposte tifoserie, un sasso colpisce il segnalinee Giammaria di Brindisi, un petardo il calciatore della Paganese Pacco alle gambe.

La Paganese era lanciata alla rincorsa alla capolista Turris ma nel giorno di S.Valentino del '70 al "Liguori" di Torre del Greco andò in scena il big-match. La Paganese era sotto di una rete del corallino Portelli su rigore e nel momento di massimo sforzo Della Martira fu espulso al 71'. Un rosso anche per il corallino Pucci, sei minuti dopo, ma la Paganese rimase in nove per l'espulsione di Tagliavini all'89' ed il secondo rigore di Pulitelli al 90' chiuse il derby e la stagione della Paganese che si piazzò terza, alle spalle di Turris ed Ischia. Il 16 maggio 1971 Della Martira disputò la sua ultima gara in casacca azzurrostellata nella vittoriosa ( 2-0) partita con la Juve Stabia, penultima di campionato. Al termine della stagione passò all'Omi Roma e poi al Viareggio, in  serie C , da dove fu prelevato dalla Fiorentina per il grande salto in serie A prima della rovinosa caduta il 23 marzo di 40 anni fa. Chiusa la parentesi calcistica, si è trasferito a Londra dove ha aperto un ristorante insieme alla figlia.

Peppe Nocera
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