DESTINI INCROCIATI: FABRIZIO ROMONDINI
L'ospite di questa settimana di Destini Incrociati è Fabrizio Romondini: il talentuoso centrocampista romano nella sua carriera ha disputato 431 partite ufficiali e 30 reti, dalla stagione 1996-97, quando esordì in serie A con la Roma, al 2013-14 quando ha chiuso la sua vita calcistica in serie D alla Maccarese Giada. Nel mezzo esperienze da Nord al Sud dell'Italia attraverso tutte le categorie oltre a quelle all'estero, in Spagna all'Albacete ed in Grecia all'Olimpiakos Volos. A Pagani giunse nell'estate del 2012, proveniente proprio da Barletta, prossima avversaria della Paganese.
Ben ritrovato Fabrizio, parliamo di Barletta-Paganese?
"Volentieri, due società e due piazze dove ho lasciato ottimi ricordi, dove in entrambi i casi si poteva fare molto di più calcisticamente per come erano composte le rose delle squadre. A Pagani sono stato una stagione intera, ricca di momenti altalenanti, ma allo stesso tempo entusiasmanti con partite da incorniciare, a Barletta solo sei mesi, da gennaio a giugno, dopo la prima parte di stagione disputata al Pergocrema".
Scaviamo subito nei ricordi, parlavi di partite da incorniciare, a quali ti riferisci?
"A due in particolare, Nocerina-Paganese e Paganese-Avellino. Il derby lo ricordo più per quello come è stato vissuto prima e dopo. La settimana che portò alla partita capimmo l'importanza di questa gara speciale per i paganesi, ci chiedevano ovunque andassimo, al bar, per strada, agli allenamenti, soprattutto di onorare la maglia e poi vincere. Assorbimmo il senso di appartenenza alla propria città per quell'occasione particolare, ci diedero grandi stimoli anche se fu stressante ed andammo in campo carichi a mille, vincendo 4-1. Poi il ritorno, quando un'intera tifoseria ci aspettò allo stadio, salirono sul pullmann a far festa con noi e sono contento che riuscimmo a dare quella grande soddisfazione a tutti i paganesi".
L'altra dicevi con l'Avellino...
"Questa la ricordo più dal punto di vista tecnico. L'atmosfera serale e la gente furono il contorno ad una prestazione encomiabile di tutta la squadra che si ritrovò in svantaggio dopo il primo tempo. Nel secondo però entrò in campo una Paganese che voleva la vittoria, già lo svantaggio era immeritato, facemmo una grande partita, ed alla fine un altro 4-1 a coronamento di una vittoria del gruppo, cercata, voluta ed ottenuta con tutte le nostre forze e trascinati da un gran bel pubblico quella sera. Queste per me sono le due partite simbolo di quella stagione a Pagani".
Mentre a Barletta i ricordi a cosa o a chi sono legati?
"Ti dicevo solo sei mesi ma intensi. Il primo ricordo va a Barletta-Triestina in cui segnai il mio primo ed unico gol con la maglia biancorossa e poi ancor più importante quando, proprio con la Paganese, l'anno dopo a Barletta vincemmo 0-1 e a fine partita i tifosi mi applaudirono e feci un giro del campo a fine gara per ringraziarli, che emozione".
Barletta-Paganese oggi invece?
"Penso che la Paganese moralmente sia messa meglio del Barletta, che so che hanno dei problemi societari come ho saputo all'ultima riunione, essendo consigliere A.I.C. Entrambe devono continuare a far punti ancora per raggiungere il loro obiettivo e spero che lo raggiungeranno entrambe".
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