A BOCCE FERME

A BOCCE FERME: FOGGIA E LECCE SI RIPRENDONO IL PRIMATO CON LA JUVE STABIA, CONTINUA LA FAVOLA FRANCAVILLA

23.11.2016 13:08

Non finiscono mai le sorprese nel girone C di Lega Pro, che domenica scorsa ha mandato in scena la 14/ma giornata di campionato. Lo scivolone inaspettato della Juve Stabia col Lecce ha infatti consentito ai giallorossi, nonché al Foggia, di riagguantare la vetta della classifica in condominio proprio con le Vespe. In coda, invece, è autentica bagarre: nessuna delle ultime dieci vince il proprio impegno e la classifica resta abbastanza corta. Segno di un torneo che, nelle parti tanto alte quanto basse, aspetta anche i più ritardatari. Lo stesso Matera, nonostante lo stop di Andria, non si allontana dalle tre battistrada.

Che potesse essere una giornata favorevole al Foggia, c'era da aspettarselo dal momento che i satanelli affrontavano il derelitto Catanzaro col concomitante scontro diretto al Menti. Ma il momento non proprio positivo dei rossoneri è emerso anche domenica nonostante i tre punti. Stroppa ha pensato di cambiare leggermente la fisionomia della propria squadra, puntando su Sarno come falso nueve (fuori Padovan e Letizia) e risparmiando Agnelli a beneficio di Agazzi. Ma, nel primo tempo, tanto possesso non è stato premiato da pericoli davvero importanti. Il gol in apertura di ripresa di Sarno è stato quasi l'unico squarcio di sole in questa partita che ha visto il Catanzaro reagire bene nell'ultima parte pur denotando gravi carenze strutturali. Insomma, il Foggia vince ma non convince. I calabresi, invece, devono puntare adesso ai play-out come obiettivo immediato. Un ragionamento che non piacerà alla piazza, ma tant'è. Ma prima ambiente e calciatori si caleranno in questa nuova realtà, e meglio sarà per tutti.

Chi deve mangiarsi le mani, invece, è proprio la Juve Stabia. Che per la seconda volta in questo campionato (dopo l'esordio a Catania) si è fatto rimontare un vantaggio. Era semmai successo il contrario a Fondi, Caserta e in casa col Messina. Una sconfitta surreale in considerazione del primo tempo sangue e arena delle Vespe, sempre vittoriose tra le mura amiche e vicine al Settebello. Scendere in campo nella ripresa con un appagamento inopportuno è stato suicida e il coloured Kanoute, autore del vantaggio prima del raddoppio di Izzillo, l'ha rimarcato senza peli sulla lingua. Troppi tre gol presi in casa in soli 45 minuti, anche se di fronte c'era una corazzata come il Lecce che, comunque, aveva fatto poco nel primo tempo andando sotto due volte. Magari servirà di lezione alla squadra di Fontana.  

Il Matera, dopo aver messo in riga Catanzaro, Reggina e Akragas, da tre gare ha dimenticato come si segna. Stravagante per una squadra di Auteri. Di certo la Fidelis Andria, reduce da quattro pari e una vittoria, non poteva essere un avversario comodo per i lucani, che alla fine hanno ceduto. E' stata assai negativa la sterilità offensiva degli ospiti, spesso surclassati nei ritmi e nell'intensità dai padroni di casa, pur nella desertificazione di vere occasione da rete da ambo le parti (gara piuttosto fisica che alla fine ha registrato nove ammoniti). E domenica, al XXI Settembre-Franco Salerno, arriva proprio la Juve Stabia. Un test che sonderà inevitabilmente il momento psicologico e motivazionale delle due squadre.

Sembra, invece, sparito il Monopoli che metteva insieme punti su punti innalzandosi nelle parti alte della classifica. La sconfitta di Cosenza puntella i silani al quinto posto, lasciando i biancoverdi comunque in zona play-off. Una vittoria, sebbene arrivata a pochi minuti dalla fine, comunque meritata quella dei rossoblù per la mole di occasioni create. Ma il Monopoli non è uscito ridimensionato da questa sfida e ad un certo punto sembrava pure averla raddrizzata.  
 
Chi produce spettacolo puro è la Virtus Francavilla, che è un treno in corsa che nessuno riesce a fermare. Il successo sul Catania, per quanto giunto ad un battito dal termine della gara, è stato il coronamento di una supremazia indiscussa. Ben quattro vittorie e un pareggio nelle ultime quattro partite certificano la rinascita totale della squadra di Antonio Calabro, che ogni domenica i tre punti non se li costruisce per caso. Sugli scudi il match winner M'Bala Nzola, il quale avrà anche sprecato tantissimo in zona offensiva, ma ha avuto in ogni caso il merito di regalare i tre punti ai biancazzurri quando nessuno ci credeva più nonostante un Catania imbarazzante e pericoloso nella ripresa solo con una sortita di Calil. Affascinante la storia di questo attaccante franco-angolano classe '96, soprannominato l'"uragano nero", migliore marcatore della Virtus con cinque reti. Prima le giovanili di Troyes ed Academica de Coimbra, poi il passaggio in terza serie portoghese. Quindi il suo arrivo in Puglia. Una favola che potrebbe proiettarlo in ambienti ancora più lussuosi se riuscirà a garantire il pregio della continuità e la dote della non arrendevolezza.

In coda, Vibonese, Melfi, Taranto e Reggina non si fanno male, prendendosi ciascuno un punticino negli scontri diretti, mentre l'Akragas, prossimo avversario della Paganese al Torre, continua la sua astitenza da vittorie non riuscendo a battere all'Esseneto neanche il Messina. Pessima la media inglese dei Giganti, che nelle ultime cinque gare hanno racimolato due sconfitte esterne e tre pari casalingi: sette totali tra le mura amiche, con una sola vittoria e, comunque, nessuna sconfitta al pari soltanto della grandissime, Lecce, Foggia e Matera. Quella coi peloritani non è stata una partita entusiasmante anche se i padroni di casa hanno provato comunque a scuoterla con una iniziativa maggiore trovando, però, sempre un muro invalicabile davanti a loro. Insomma, tanto agonismo e poche, vere occasioni da rete. Ma luce dei riflettori è puntata maggiormente sulle questioni societarie che non danno tregua in questi giorni bollenti. La città è in contestazione (c'è stato lo sciopero del tifo domenica sulle tribune) vista la confusione attuale. La liquidità inizia a scarseggiare e il duo Peppino Tirri-Silvio Alessi, encomiabile per dedizione e rispetto degli impegni, potrebbe essere costretto a friggere da ora in avanti il pesce con l'acqua in mancanza di sostegni veri. Con tutti i rischi che ne conseguono. Una situazione che lo stesso Alessi ha giudicato insostenibile paventando l'ipotesi delle dimissioni. Tutto nasce dal disimpegno del presidente onorario Marcello Giavarini, che ha fatto un passo indietro accusando amministrazione comunale ed ambiente, tacciato di freddezza nei confronti del club. Chissà, ma balla comunque una cifra importante che gli altri soci adesso dovranno racimolare per non far morire l'Akragas. Il tecnico Lello Di Napoli, comunque, non rischia. E al Torre riproporrà la difesa a tre dopo aver archiviato l'era del 4-3-3, modulo prediletto anche a Messina lo scorso anno. Ma a gennaio la priorità sarà quella di pescare un attaccante in grado di fare la differenza. Il problema, secondo quanto filtra da voci di dentro, nasce innanzitutto lì.  

Stefano Sica
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