DESTINI INCROCIATI: GIAMPIERO ALIVERNINI
Faceva parte dell’attacco delle meraviglie della stagione 1980-81 in C1. Un mix di tecnica e rapidità d’esecuzione sotto rete, con Fracas e Jannucci formò un trio come pochi all’epoca in serie C, entusiasmando la platea del Comunale. Era la Paganese di Enzo Montefusco e lui si chiama Giampiero Alivernini, 33 presenze e 10 reti.
Ciao Giampiero, come stai?
“Bene è sempre un piacere parlare con amici di Pagani, dove ho giocato un solo anno ma ho un ricordo splendido”.
Come iniziò la tua avventura alla Paganese?
“Ero al Campobasso e stavo firmando per un altro anno, poi arrivò Montefusco che allenava la Paganese e mi chiese se volevo andare a Pagani. Non trovai l’accordo con i rossoblù e volentieri arrivai alla Paganese. Ripeto ho giocato un solo anno da voi ma è stato molto intenso, avevamo una gran squadra che oggi darebbe minimo quindici punti alla seconda. Gente come Tripepi, Fracas, Jannucci, gente che sapeva giocare al calcio ed era un piacere giocare con loro, mi divertii molto. Quella Paganese giocava con un 4-3-1-2 con Jannucci alle spalle del sottoscritto e di Fracas, uno spettacolo per la gente, peccato…”.
Peccato per cosa?
“Peccato perché se non fossero successe quelle disgrazie, tra terremoto e l’assassinio del nostro presidente Torre, credo che avremmo potuto vincere il campionato, anche se c’erano fior di squadre come la Ternana, la Reggina, il Campobasso, la Cavese e la Sambenedettese che poi andarono in B".
Segnasti dieci gol in quella stagione, te ne ricordi qualcuno in particolare?
“Quello alla prima giornata, segnai al debutto il gol vittoria contro alla Ternana in casa su punizione. Devi sapere che quelle di destro le tiravo io, quelle di sinistro se le dividevano Fracas e Jannucci. C’era tanta gente allo stadio, questo è quello che mi lega maggiormente alla Paganese fu una gioia immensa. Ma segnai anche su rigore il gol vittoria del 2-1 contro la Salernitana, a Cava dove pareggiammo 2-2, mentre a Campobasso mi aspettano ancora: segnai il gol del pareggio che non li fece andare in B”.
E che ricordo hai dei paganesi?
“Mi volevano bene e me ne vogliono ancora. Sono stato con la Reggina ad inizio campionato ed ho ricevuto una bella accoglienza. Ringrazio Lucio Confessore che mi ha voluto a Pagani. Non ero un fanatico, stavo con loro al bar al Corso a parlare, erano bei tempi. E poi ricordo un episodio. Al mio arrivo mi dissero: “Perdiamo contro tutti, l’importante è che non perdiamo contro la Nocerina”. Io li accontentai ed a Nocera in Coppa Italia segnai e pareggiammo 2-2".
Come andò invece a Caserta?
“Dopo Pagani, la società mi cedette al Messina con Jannucci. Sono stato due anni, per esigenze economiche, ed anche lì arrivò Montefusco che seppe che volevo lasciare la Sicilia e mi portò con sé alla Casertana. Furono due ottimi anni, il secondo con Salvemini e tanti gol”.
Come finisce domenica?
“Entrambe stanno attraversando un momento particolare ed un pareggio accontenta tutti”.
© Paganesemania - Riproduzione riservata
Commenti