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IN PRIMO PIANO | FAELLA, L'UNCINO DEL PIRATA CHE HA SQUARCIATO RETI E CUORI

Questo campionato stava consacrando Alessio Faella come capocannoniere, in piena lotta con Abreu del Cassino, regalandogli tante soddisfazioni come mai le aveva vissute prima. Giovedì scorso, quando l'ho avuto in trasmissione, gli feci una domanda: "Sei contento della tua carriera sino a questo punto?". Mi disse di no. Non diede la colpa agli altri, allenatori, compagni di squadra o altri alibi ma a se stesso. Una grande presa di coscienza e autocritica dicendo che avrebbe dovuto migliorare qualcosa per meritarsi la serie C. Una risposta che mi ha fatto capire la grande capacità di mettersi in discussione che solo un campione possiede. La voglia di non scaricare sugli altri le proprie pecche ma evidenziandole per migliorare. Contestualmente gli chiesi il segreto della sua straordinaria stagione e mi rispose ancora sorprendendomi: "Sto bene a Pagani, l'ambiente mi galvanizza, a dicembre ho rifiutato tanta offerte dicendo al mio procuratore di non prenderle nemmeno in considerazione". Perciò alla notizia del suo grave infortunio ci sono rimasto veramente male, tranciando di netto le possibilità di essere il re dei bomber del girone G. 

S'è infortunato volendo compiere un gesto iconico nel calcio, la rovesciata, che per un esteta del calcio come lui non poteva che avvenire così. Questa volta la giocata ad effetto gli è costata cara, negandoci la possibilità di ammirarlo ancora per tante domeniche. Ora sarà costretto, per questa frattura alla clavicola, a saltare quasi per intero il finale di campionato. Dovrà indossare un tutore che blocchi l'articolazione per 40 giorni e poi riabilitare la spalla. Ci ha deliziato come nessuno negli ultimi anni con le sue accelerazioni improvvise, che lasciavano di stucco e sul posto il marcatore di turno, per poi volare in rete. Quando azionava il turbo era imprendibile. Un classico il suo partire dall'esterno per poi accentrarsi convergere al centro e scaraventare il pallone incrociando sul lato opposto. 

Gol da favola iniziati a Sarno in Coppa Italia, il primo dei 16 poi i primi gol in campionato ad Anzio dove solo la mancata diretta ci ha negato la possibilità di ammirare la prima doppietta in azzurrostellato. Ne ha messo a segno ben 5 (Anzio-Trastevere-Sarrabus-Cynthia-Ilvamaddalena) nel girone d'andata stratosferico, trascinando la Paganese in vetta. Il pirata poi ha uncinato l'Olbia, la Gelbison, la Sarnese ed il Lattedolce. Ha saltato una sola partita ad Uri per squalifica. Troppe esultanze con la maglia che volava via ad ogni gol. Solo due reti in questo girone di ritorno, meno brillante del girone andata come l'intera squadra. Ha infilzato il Monterotondo e il Trastevere ubriacando la difesa, scartando anche il portiere, facendo esplodere il Torre per il suo ultimo gioiello, prima dell'infortunio di domenica. 

Chapeu per Alessio Faella, attaccante che ha scatenato con le sue folate la fantasia dei tifosi, trascinati dalla sua elegante prepotenza che fulminava i portieri e squarciava di gioia i cuori azzurrostellati. Grazie per adesso. Guarisci. Ti aspettiamo prima della fine del campionato per ringraziarti per le emozioni che ci hai regalato e tornare a gridare: "Con il numero 45 ha segnato Alessioooo Faella, Alessio Faella, Alessio Faella". 

Peppe Nocera - paganesemania.it

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LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA | UNA GIORNATA NERA!
CLAMOROSO! TRASFERTA VIETATA AI TIFOSI DEL SAVOIA. LA POSIZIONE DI CARDILLO E DELLA CURVA NORD