QUATTRO CHIACCHIERE CON...DANILO RUFINI: "I RICORDI PIU' BELLI? IL PRESIDENTE IACUZIO E MISTER MAMMI'"
Questa settimana, l'ospite della nostra rubrica "Quattro chiacchiere con..." è Danilo Rufini, appena approdato sulla panchina del Milazzo. 44 anni, cosentino, Rufini vanta un curriculum di tutto rispetto come calciatore. 579 presenze e 27 gol totali di cui 361 presenze in D, condite da 24 reti, e 218 in C2 e tre reti segnate. Cresciuto nel vivaio del Cosenza, Crotone, all’epoca Kroton, la sua prima esperienza lontana da casa come professionista. Poi la tappa del servizio militare, aggregato alla compagnia atleti di Napoli e il conseguente approdo alla Paganese, grazie ai buoni rapporti tra l’allora dg e collega giornalista, il compianto Nino Cesarano, con il diesse dei calabresi, l’ex centrocampista della Lazio e della Roma, Lionello Manfredonia. Negli anni Duemila, poi, una doppia avventura con la Juve Stabia.
"Ero giovanissimo quando arrivai a Pagani, era la mia prima esperienza lontano da casa anche se avevo già fatto una stagione al Crotone, ma sempre in Calabria. Ero di stanza a Napoli alla Compagnia Atleti e, per non restare fermo, Manfredonia mi dirottò a Pagani grazie ai suoi buoni uffici con il dg Cesarano. Arrivai ad ottobre e trovai come tecnico un calabrese come me, il grande Angelo Mammì, dal quale ho imparato tanto, non solo come calciatore ma anche come uomo".
Domenica, al "Torre", si gioca Paganese-Juve Stabia, un derby molto sentito. 24 presenze ed un gol con la maglia azzurrostellata in D e due stagioni con le vespe stabiesi, una in D e l’altra in C per un totale di 60 presenze e 4 gol. Non ci saranno i tifosi gialloblù per evitare disordini. Che ricordi hai delle due piazze?
"Arrivai a Pagani, giovanissimo, ero militare, e giocavo da ala destra e non da mediano. Mi ricordo di una piazza molto calda e dei tifosi che ti facevano sentire un calciatore di categoria superiore. Ma ricordo soprattutto il presidente Raffaele Iacuzio, un vero gentlemen del calcio, una persona squisita, un vero padre per noi calciatori. Poi il mister Mammì e i tanti compagni con cui abbiamo diviso gioie e dolori: Piemonte, capitan Del Giudice, Cinque, Perillo, Califano, Trezza, Cerino e poi Agostino Esposito che, essendo di Castellammare, ho ritrovato lì. Di Castellammare, invece, ho dei ricordi più nitidi e più forti, avendo giocato due stagioni e vinto il campionato dalla D alla C. Puoi immaginare quanti ricordi possa avere di una piazza come quella stabiese. Ancora oggi, mi sento con i tifosi e qualche compagno che spesso mi hanno invitato allo stadio Menti che per me rappresenta una vera e propria icona. L’abbiamo vissuto appieno lo stadio, quanti i ritiri fatti, spero compatibilmente con i miei impegni professionali di ritornare presto".
Che derby ti aspetti?
"Innanzitutto mi dispiace che i tifosi della Juve Stabia non potranno assistere alla gara e questa è una sconfitta per il calcio. La Paganese dopo la sconfitta con tante recriminazioni in quel di Cosenza, scenderà in campo sicuramente con il dente avvelenato e cercherà di fare bottino pieno contro una squadra in piena lotta per il campionato insieme a Lecce, Foggia e Cosenza. Aspetterà il momento buono per colpire i gialloblù. Di contro, Fontana, sta facendo un ottimo lavoro e, partendo a fari spenti, lavora con la tranquillità necessaria per raggiungere certi obiettivi. Ovviamente, dovrà fare la partita su un campo difficile come il Marcello Torre e contro una Paganese che nonostante l’avvio stentato ha dimostrato di essere squadra di tutto rispetto. Per gli uomini di Fontana, Pagani sarà una tappa fondamentale per dimostrare le proprie ambizioni. Che vinca la migliore".
Carmine Torino
© Paganesemania - Riproduzione riservata
Commenti