LA PARTITA DEL TIFOSO: ABBIAMO AVUTO PAURA DI VINCERE
Innanzitutto voglio dire che una partita infrasettimanale e per giunta alle 14.30 è una cosa che va contro ogni logica e contro il calcio. I tanti proclami della Lega, per attirare gente al campo, sono contraddetti anche e soprattutto da tali decisioni. Eravamo in pochi allo stadio. I soliti, mi verrebbe da dire. Quelli cioè che sarebbero presenti, anche se si giocasse a mezzanotte. A proposito, come mai la Lega non ci ha pensato ancora a una partita in notturna? Sarebbe affascinante.
Ora lasciatemi chiedere una cosa al buon Sottil: “Ma che partita hai visto?” Ho capito che cercare coerenza e obiettività in conferenza stampa è spesso un esercizio improduttivo, ma c’è un limite a tutto. Hai giocato con undici uomini davanti alla difesa, con gli attaccanti a difendere sui nostri difensori, rinunciando a praticare qualsivoglia pressing. E non si può neanche dire che hai impostato una partita sulle ripartenze! Dì, piuttosto, che ti è andata bene.
I nostri, passati in vantaggio, hanno avuto paura di vincere! Questa viene la nota dolente. Giocare contro una squadra tutta disposta in difesa è difficile per tutti. Ci abbiamo provato, con tanta buona volontà e pazienza. Siamo stati premiati dal tocco dolcissimo di Iunco e dalla stoccata di Reginaldo ma poi…
Poi, come ho detto, abbiamo avuto paura di vincere. Sembra una contraddizione in termini ma purtroppo nel calcio ‘sta cosa esiste. Forse, dopo il gol, abbiamo pensato di avere vinto. Forse abbiamo pensato che il Siracusa, per come avesse giocato fin lì, non ci avrebbe mai tirato in porta. Fatto sta…
A differenza dell’ultima partita, non mi sento di criticare i nostri giocatori. Non è però la prima volta che ci rimontano e, soprattutto, non è la prima volta che gli avversari ci puniscono col minimo sforzo. Su questi aspetti c’è ancora tanto da lavorare.
Ieri abbiamo anche trovato il tempo di ridere di gusto per la sventura capitata al povero assistente che operava sotto la tribuna. Pochi secondi prima non aveva visto un colossale fallo di mano di un giocatore avversario ed ecco giungere la meritata punizione per la sua svista. Insomma, sarò pure cattivo ma quella pallonata se l’è meritata tutta! Successivamente però ho sentito simpatia per il malcapitato, visto che il “Grosso ma buono”, sempre ben informato dei fatti, ha svelato il compenso del poveretto: “Ven ppe 25 eur”.
Ma ora torniamo a noi.
La scorsa settimana sono stato molto duro con la squadra. Vi confido che ci sono anche rimasto male. A volte, quando si litiga con una persona a cui vuoi bene, può succedere che rabbia e delusione ti facciano dire ciò che pensi con toni aspri e duri. E più gli vuoi bene a questa persona, più ci resti male, dopo. La strada è lunga e finora stiamo facendo più fatica di quanto avessi pensato. Continuo a credere che la squadra abbia un grosso potenziale ma mi sono anche convinto che a questo punto del campionato, sarebbe il caso di apportare qualche accorgimento, magari anche doloroso ma necessario.
E ora già con la testa a Lecce. Vuoi vedere che ‘sta volta troviamo una squadra che non si limiterà a difendersi soltanto, lasciandoci così un po’ di spazio in più? Credo proprio di sì.
Alberto Maria Cesarano
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