FUORIGIOCO - QUEI DERBY CHE ORMAI NON ESISTONO PIU'
I derby oggi hanno solo profumi e sapori perduti nel tempo. Negli anni del calcio pioneristico avevano trascinato folle oceaniche sui campi sportivi, quelli in terra battuta, polverosi anche intrisi di lapilli del Vesuvio; non c’erano tribune ma solo gradoni improvvisati, per lo più formati da scalini di legno e il settore popolare, stipato dietro una improbabile rete di protezione, chissà perché, veniva identificato come “prato”. Erano i derby di tanti anni fa, quando non esistevano tifoserie organizzate, quando si andava sui terreni di gioco senza restrizioni, quando con lo spirito solo di prevalere l’uno sull’altro ci si poteva confrontare dialetticamente sotto l’ombra di un campanile. Belli e avvincenti quei derby: grande partecipazione popolare, coreografie spontanee, tutto genuino, tutto alla luce del sole, tutto controllabile. Incidenti? C’erano, inutile negarlo, ma erano pochi, rari, come possono capitare anche per strada, soprattutto senza premeditazione, senza astio, senza odio.
Oggi il derby è svuotato di significati. Prendete la prossima gara in programma al Marcello Torre, Paganese-Juve Stabia. Si giocherà alla presenza del solo pubblico di casa per ragioni di sicurezza; una sconfitta del vivere civile che fa male al calcio e penalizza gli avversari di turno. Così come saranno penalizzati di sicuro nella gara di ritorno i tifosi e simpatizzanti della Paganese. Purtroppo, sarà così per tutti i derby che vengono definiti “a rischio”. Che tristezza…
La partita di sabato prossimo assume importanza solo dal punto di vista tecnico-tattico e del risultato. La Paganese dovrà giocoforza dimostrare che quello di Agrigento è stato solo un brutto episodio. L’allenatore Favo credo abbia lavorato in settimana soprattutto sull’aspetto psicologico e atletico per presentare una squadra più allineata ed equilibrata. Dovrebbe rientrare in difesa, sulla fascia destra, Picone e dunque – tenendo conto dello stop inflitto a Piana – non dovrebbero esserci grosse novità in difesa che verosimilmente sarà composta al centro dal duo Carini-Meroni e sulla sinistra da Della Corte.
Il reparto di centrocampo è quello che al momento non appare ancora molto omogeneo, non tanto per qualità tecniche dei suoi componenti quanto per stato di forma degli stessi. Il più in palla al momento sembra Carcione, che detiene le chiavi del reparto; Baccolo sembra ancora alle prese con una forma non proprio ottimale e Tascone credo debba coniugare meglio la sua forza agonistica – mai in discussione - con l’assetto corale della squadra. Forse ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma il reparto sembra bene assortito perchè elementi come Ngamba e Bensaja – inizialmente in panchina - sembrano pronti a dare il loro contributo, ove mai dovessero essere chiamati in campo.
Dall’attacco mi aspetto buone cose. Talamo e Cesaretti sono già in buone condizioni. Qualcosa però è lecito attendersi anche da Regolanti che al momento accusa vistosamente un ritardo di preparazione.
Nino Ruggiero
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