LA PARTITA DEL TIFOSO: HO SOGNATO UNA SQUADRA SENZA CATTIVERIA E DETERMINAZIONE
Se dopo una lunga e impegnativa settimana di lavoro e dopo un risveglio traumatico di sabato mattina, ti capita di vedere, subito dopo pranzo, una partita come quella tra Vibonese e Paganese, rischi fortemente di addormentarti sul divano. Invece no, come al solito, alle 14.25 ero davanti alla tv. Appollaiato sul divano, ero intenzionato a non cedere alle lusinghe di Morfeo e a godermi lo spettacolo (attenzione al verbo “godere”). Purtroppo però non ci sono riuscito. La stanchezza ha preso il sopravvento e credo di essermi addormentato esattamente sul fischio d’inizio. Quello che proprio non riesco a capire è come abbia fatto Grassadonia a sapere che io fossi stato rapito da un sonno profondo, ieri pomeriggio. Chi glielo avrà detto? Possibile mai che la gente non sappia farsi i fatti suoi? Dico questo perché sono oramai certo che il mister si riferisse a me, quando in sala stampa (esattamente a -5 secondi dal termine del video) ha pronunciato la seguente frase: “Penso sia stata una partita godibile per chi l’ha vista”.
Ehm… Non so che dire…io… davvero…ci tenevo così tanto…non mi era mai capitato prima, giuro…
Io la partita non l’ho vista! Io la partita l’ho sognata. E siccome l’impegno di scrivere quattro scemenze a ogni gara della Paganese è preso non voglio tirarmi indietro e provo a raccontarvi quello che ho sognato. Pertanto, tu, sì proprio tu che mi stai leggendo, tieni conto che io la partita non l’ho vista (lo ripeto, qualora qualcuno dovesse pensare che io l’abbia vista). Capito? Io la partita l’ho sognata!
Ecco il mio sogno:
Ho sognato una squadra scesa in campo come se dovesse farmi un favore. Ho sognato una squadra senza cattiveria e determinazione. Ho sognato una squadra che, malgrado avesse una grande occasione di allungare sulla quintultima e accorciare sulle posizioni playoff, è andata alla ricerca del pari, nell’infuocato catino del Luigi Razza di Vibo Valentia, contro la corazzata Vibonese. Ho sognato una squadra che, temo, non sia convinta dei suoi mezzi, priva della giusta spavalderia e incoscienza che determina, a volte, andare oltre i propri limiti e le difficoltà. Ho sognato giocatori che sbagliavano passaggi di due metri. Cosa che quando li facevo io questi errori, alla partitella di calcetto del giovedì, gli amici mi mandavano a fare la doccia anzitempo. Ho sognato un gioco lento, prevedibile, involuto e privo di originalità. Ho sognato Reginaldo, a porta vuota, tirare nell’unico angolo in cui il portiere avversario avrebbe potuto parare il tiro. Ho sognato la scarsa incidenza dei cambi operati, a partita in corso. Ecco cosa ho sognato.
Il risveglio, attorno alle 16.20 è stato lieve e benvenuto. Ho fatto giusto in tempo a vedere le ultime immagini, i giocatori che lasciavano il terreno di gioco, delusi per il risultato ma orgogliosi per il gioco espresso. I nostri uscivano a testa alta e gli si poteva leggere in faccia quello che pensavano: “Altri due punti buttati via”; “Che sfortuna. Prendere otto pali e sedici salvataggi sulla linea”; “Se fossimo riusciti a fare gol, in almeno una delle venticinque occasioni avute…”; “Abbiamo dominato”; “Se giochiamo sempre così, le vinciamo tutte…le prossime…”. Ma come ho fatto ad addormentarmi?! La prossima volta sarò più attento e concentrato! Beati voi che avete potuto assistere a un’ottima prestazione ed “una partita godibile”. Godibile, sì. Per chi non l’ha sognata!
Alberto Maria Cesarano
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