
IL MOVIOLONE: MANCA UN RIGORE ALLA PAGANESE. POTEVA STARCI IL ROSSO PER CARRETTA
Non proprio convincente la prestazione che ieri ha offerto la terna arbitrale del Torre capitanata da Edoardo Paolini di Ascoli Piceno assistito da Daniele Marchi di Bologna e Alessio Saccenti di Modena. Direzione di gara che ha scontentato non solo il pubblico azzurrostellato presente sugli spalti ma soprattutto il tecnico Grassadonia che ha recriminato, in sala stampa, per la mancata concessione di due calci di rigore a favore della sua squadra. Il primo episodio contestato è al 13': Iunco, nel tentativo di penetrare in area di rigore, stoppa in maniera maldestra il pallone che carambola su Piccinni. Dalle immagini appare evidente che il difensore lucano non tocca il pallone con le mani ma con il petto: decisione giusta quella di Paolini che lascia correre. Diversamente invece al 78' quando, dagli sviluppi di un calcio di punizione di Cicerelli, la palla giunge sempre a Iunco che crossa: il pallone si infrange sul braccio dell'ex di turno Meola. La distanza è ravvicinata, il difensore colpisce il pallone con il braccio nel momento in cui cerca di attaccarlo al corpo ma in ogni caso arresta la corsa del pallone. Paolini non è posizionato bene ed in questa occasione poteva essere aiutato dal primo assistente Marchi (apparso in realtà molto distratto dato che al 35' del primo tempo aveva segnalato un fuorigioco pur essendoci stato un retropassaggio di un difensore della Paganese, bravo nell'occasione il direttore di gara a correggerlo). Al di là dei due episodi dubbi, quello che lascia perplessi è sicuramente la cattiva gestione dei calciatori in campo da parte di Paolini, in particolare dei leader, nonostante sia un arbitro esperto al sesto anno in questa categoria. Emblematico l'atteggiamento di Iannini che nel corso della prima frazione, nei primi minuti, evita due volte il richiamo verbale del direttore di gara mandandolo a quel paese con chiari gesti, prima di essere ammonito inevitabilmente al 66' quando insieme a De Rose si rende protagonista del cosiddetto mobbing nei confronti del direttore di gara. Ma lo stesso può dirsi per Pestrin che viene graziato dal direttore di gara dopo aver letteralmente spogliato Strambelli della sua maglietta in una potenziale occasione da rete. Stesso discorso per le ammonizioni di Carretta e Camilleri. Il difensore azzurro entra in ritardo su Negro: ci sono gli estremi per l'ammonizione ma Paolini decide in un primo momento di graziarlo, poi sulla spinta psicologica di Iannini e di altri calciatori del Matera che protestano in maniera veemente decide di sanzionare il numero 30 azzurrostellato. Carretta invece colpisce al 45' Silvestri con una gomitata al volto, ci sono gli estremi per l'espulsione, i calciatori azzurri, sicuramente smaliziati da inizio campionato, non protestano e Carretta se la cava solo con un'ammonizione. Certamente episodi che hanno evidenziato la poca personalità del direttore di gara che in verità ha mostrato anche mancanza di buon senso. Tutti si sono interrogati su cosa fosse successo alla mezz'ora di gioco quando l'ambulanza è entrata sul terreno di gioco per soccorrere un fotografo che aveva accusato un malore. Nonostante la presenza dei soccorritori e dei loro mezzi a pochi metri dalla linea laterale, il direttore di gara non ha interrotto la gara, anzi, il Matera ha anche segnato il gol del vantaggio in quell'arco temporale. Paolini bocciato, ma non meravigliatevi se l'anno prossimo lo vedrete in altre categorie...c'est la vie, o meglio: c'est l'Italie!!!
Daniele Ferrara
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