PAGANESEVIRUS...STORIE EPIDEMICHE: SCARNICCI, LA TIGRE DEL QUARTICCIOLO
La storia di Silvano Scarnicci, da una borgata romana all'asse Pagani-Salerno, dove poi è scomparso
Tra il 1943 ed il 1945, con il Quadraro, Centocelle, Torpignattara e il borghetto Alessandrino, il Quarticciolo fu protagonista della Resistenza contro l'occupazione tedesca di Roma. Questa era così intensa che i soldati della Wehrmacht spesso rinunciavano ad addentrarsi per le vie della zona a causa delle continue scorribande partigiane. In questa borgata di Roma nacque, l'11 settembre del 1935, Silvano Scarnicci che diede i primi calci al pallone alla Garbatella, prima di iniziare a fare sul serio con la Federconsorzi Roma. Da lì il passaggio al Livorno, nel 1960, dove l'arcigno difensore fece esperienza, con 16 presenze ed una rete, poi alla Salernitana dove divenne un pilastro dei granata per sei stagioni. A Salerno, giunse nell'estate del 1961 ed esordì in granata il 24 settembre contro il Chieti realizzando anche una rete. Il romanissimo Scarnicci con la maglia della Salernitana visse la sua primavera più bella, si sposò e formò una famiglia diventando un salernitano d'adozione, soprattutto quando rifiutò il trasferimento al Napoli che allora offrì 40 milioni di lire.
Le stagioni - dal 1961 al 1967 - in granata culminarono con la promozione in Serie B al termine del campionato di serie C 1965-66, un premio che arrivò a 31 anni e che visse sulla sua pelle anche l'anno successivo, in cadetteria, con 24 presenze. Silvano Scarnicci, La "Tigre del Quarticciolo", così soprannominato perchè in campo concedeva poco o niente agli avversari, dopo 189 presenze e 4 reti dice addio alla Salernitana e come nella tradizione del calcio mercato, tra Paganese e Salernitana va ad infoltire la schiera degli ex, accettando l'offerta del presidente Attilio De Pascale a trasferirsi agli azzurrostellati, freschi di promozione in Serie D. A sancire quel passaggio ci fu anche un'amichevole che fece debuttare la nuova Salernitana, di Rinaldo Settembrino altro doppio ex, fresca di "ritorno in C" a Pagani il 3 settembre del 1967 terminata in parità 0-0. Una partita dal sapore particolare per Scarnicci che si tolse la fascia di capitano dalla maglia della Salernitana per indossarla su quella della Paganese.
Forte di testa, autentico mattatore in area di rigore, marcatore spietato, una croce per gli avversari, una delizia per gli allenatori. E chi più della vecchia bandiera salernitana Antonio Valese, per tutti "Totonno"- "il trainer taciturno, l'autore del 4-2-4 che ha immortalato Viani del Bologna, ha superato tutte le aspettative inserendosi nel gruppo delle grandi del girone entusiasmando le folle. E ciò come prima esperienza, è veramente notevole" . Così scriveva, a lode di quella prima annata della Paganese in serie D, Raffaele Ianniello sulle pagine del Mattino il 14 maggio 1968. Il tecnico Valese lo accolse a braccia aperte, conoscendo le doti fisiche, tecniche ed umane del romanaccio trapiantato a Salerno e che ora andava ad irrobustire la difesa azzurra per quella nuova avventura in Serie D. Con la casacca della Paganese, Scarnicci disputa tre stagioni in serie D, dalla 1967-68 alla 1969-70. Tre campionati ad altissi livelli in cui colleziona 94 presenze ed una rete: la mette a segno a Cosenza il 2 marzo del 1969, alla ventitreesima giornata del campionato 68-69, in Paolana-Paganese. Gli azzurri provengono da due sconfitte consecutive, il derby di Nocera e quella successiva in casa con la Sessana ed arriva la trasferta calabrese che al termine del primo tempo vede i padroni di casa in vantaggio per 1-0, grazie alla rete di Grupillo che viene pareggiata da quella siglata dal capitano azzurro dopo dieci minuti della ripresa.
La parentesi da calciatore Scarnicci la chiude al termine della stagione 1969-70 alla Paganese, appendendo le classiche scarpe al chiodo, con un prestigioso terzo posto, dopo un quarto ed un secondo, ma Scarnicci vent'anni dopo ritorna a Pagani nelle vesti di allenatore con poca fortuna. Inizia la guida della Paganese 1986-87 in C2, una stagione iniziata male e finita peggio con la retrocessione, su una panchina che cambiò padrone per tre volte: da Scarnicci a Caruso, da Abbandonato a Mammì. Silvano Scarnicci chiuse per sempre i suoi occhi azzurri, il 25 maggio 2017, ad 82 anni a Salerno.
Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata
Commenti