GRASSADONIA AL PASSO D'ADDIO: "HO TENTENNATO, MA DESIDERO FARE UN SALTO. A GENNAIO ERO SOTTO UN TRENO"
Passo d'addio per Gianluca Grassadonia, il quale non sarà più l'allenatore della Paganese. La conferma ufficiale è arrivata in settimana, a certificare quanto si era già percepito nelle scorse settimane. Il tecnico si è congedato dall'ambiente azzurrostellata nella serata di ieri, ospite di PaganeseMania in diretta su Rtc Quarta Rete. "Dentro di me avevo già deciso prima di domenica sera. Gli incontri col presidente sono stati tanti, ho riflettuto molto e sono stato molto combattuto. Il presidente mi ha fatto una proposta importantissima, arrivandomi ad offrire due anni di contratto, ma non era una questione economica. Era arrivato il momento che io provassi a camminare da solo, dopo che a Pagani sono cresciuto tantissimo. In me c'è il desiderio di fare il salto di categoria e ambire ad una situazione che in questo momento non c'è e ci potrebbe essere. Come sempre ho fatto, deciderò con calma, senza ansia. Ho capito che volevo qualcosa di diverso nella partita col Foggia: mi sono reso conto che abbiamo giocato contro una corazzata. Vorrei la Serie B, ma se non fosse così, mi piacerebbe guidare una squadra che ha quelle potenzialità, una rosa di calciatori che può permetterti di vincere". Peccato aver chiuso con la sconfitta di Cosenza, che ha fermato anzitempo il cammino playoff della Paganese. "Penso ancora oggi che non eravamo inferiori al Cosenza, loro hanno avuto semplicemente più esperienza e malizia. I miei ragazzi hanno dimostrato personalità, sono stati padroni del campo, ma purtroppo è mancato il guizzo. C'è stata grande amarezza perchè ci credevamo tutti che la squadra potesse ancora dire la sua. Volevo incontrare il Cosenza perchè avevamo bisogno del campo grande, di un terreno di gioco all'altezza per quelle che sono le caratteristiche che abbiamo. A Siracusa o Francavilla avremmo fatto maggiore fatica".
E' stato anche il momento più brutto dei quattro anni azzurrostellati di mister Grassadonia, che invece ha sottolineato come il momento più bello sia stata la vittoria del campionato di Seconda Divisione. "Quando tornai volli come garanzia la presenza del presidente che non avevo mai conosciuto prima: lì mi resi conto che è un vero leader". Anche quest'anno c'è stato un momento difficile: il 30 gennaio. "Ero sotto un treno - sorride Grassadonia - non ero d'accordo con la strategia di mercato della società. In quell'occasione il presidente è stato un fenomeno, dopo aver ricevuto qualche segnale dal mio amico Raiola. Mi chiamò in sede e mi disse "mister poi vedrà", in merito ai tanti giovani arrivati. E posso dire che ha avuto ragione lui, perchè il presidente e i direttori hanno fatto un grandissimo lavoro. A Pagani sono arrivati tanti giovani importanti, alcuni possono fare il salto come Cicerelli che doveva andar via in estate invece ha disputato un grandissimo campionato". Tanti i ringraziamenti per Grassadonia. "Devo ringraziare Filippo Raiola che è stato mio amico fidato, è il mio confidente, mi è stato sempre vicino e mi ha sempre supportato. Saluto veramente tutti, ringranziando uno per uno chi ha a cuore questa squadra, cioè i tanti tifosi che ci hanno seguito. Saluto e ringrazio la società, gli addetti ai lavori e il mio presidente, se potessi me lo porterei dietro, è stato un punto di riferimento per la mia crescita. Quando ci fu quella bella festa dei 90 anni dissi che il presidente è il mio porto sicuro, mi conosce a fondo, forse anche più di mia moglie. Conosce i miei momenti in cui ho la luna storta e solo lui riesce a farmeli passare".
Danilo Sorrentino
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