TATTICAMENTE: IL 3-4-2-1 E' LA QUADRATURA DEL CERCHIO PER UNA PAGANESE QUASI PERFETTA
La Paganese vince la sua prima partita interna della stagione grazie ad una prestazione che, soprattutto nel primo tempo, ha visto una squadra corta, lucida e aggressiva.
Gianluca Grassadonia presenta il terzo modulo diverso dall'inizio del campionato, un po' per trovare l'assetto giusto in virtù delle caratteristiche dei propri calciatori, un po' per sopperire alla carenza di attaccanti venutasi a creare dopo l'infortunio di Iunco. E così, dopo aver sperimentato il 4-3-3 ed il 3-5-2, arriva la momentanea "quadratura del cerchio" con il 3-4-2-1 proposto contro il Melfi e nella gara con la Virtus Francavilla. Questo sistema di gioco permette di sostenere un unico attaccante (Reginaldo) attraverso il supporto di due trequartisti, ruolo questo che ben interpretano i vari Deli, Herrera e Zerbo, quest'ultimo schierato titolare dopo il gol siglato nel turno infrasettimanale. La partita contro il Melfi di mister Bitetto esalta la nuova formula voluta dal tecnico azzurrostellato, perché la disposizione tattica dei lucani, schierati a rombo, permette alla Paganese di sfruttare l'ampiezza del campo ed esaltare l'uomo più in forma del momento, Emmanuele Cicerelli. Il giovane esterno ex Barletta viene infatti spesso cercato dai compagni, perché è chiaro che nella lettura tattica della partita, mister Grassadonia chieda ai suoi di "lavorare ai fianchi" di un avversario che concentra la maggior parte degli uomini nella zona centrale del campo. Emblematiche in tal senso le difficoltà trovate nella partita dal numero 28 ospite, Obeng, schierato mezz'ala destra nel centrocampo dei gialloverdi. L'ex giocatore del Santarcangelo non sapeva mai se scalare largo su Cicerelli o stringere il campo per "prendere" Deli. L'azione del primo gol della Paganese fotografa benissimo la volontà di "aprire" gli avversari. Cicerelli, infatti, dalla sinistra cambia il gioco sul versante opposto per il giovane Longo, il quale "scarica" per l'accorrente Maiorano, quest'ultimo pesca, con uno splendido cross, Reginaldo nel cuore dell'area di rigore ed il brasiliano solo davanti a Gragnaniello lo fulmina con un tiro sotto la traversa.
Positiva la prova di Reginaldo, non solo in fase offensiva; l'ex Parma si è fatto apprezzare molto per il pressing effettuato sui primi portatori di palla del Melfi, in particolare sul regista avversario Vicente. Ma più in generale è stato molto efficace il pressing esercitato dalla Paganese, infatti gli uomini di Grassadonia hanno raddoppiato e spesso triplicato le marcature in tutte le zone del campo, a dimostrazione di una condizione fisica che va migliorando partita dopo partita. Quando nel secondo tempo questa pressione è calata, vuoi per un calo fisico vuoi per un calo mentale, il Melfi ha rischiato più volte di segnare e riaprire quindi la partita. Questo la dice lunga su quanto sia importante la concentrazione e soprattutto la condizione fisica in una squadra di calcio, una condizione che per la Paganese inevitabilmente non può essere ancora ottimale.
Due le prestazioni da sottolineare. La prima è quella di Deli, che quando decide di giocare delizia i suoi tifosi con giocate ed assist di altra categoria; splendido il suo gol, non tanto nella esecuzione, lì dove c'è la complicità del portiere, ma soprattutto nella genialità di provare quella giocata. L'altra prova da evidenziare è quella di capitan Marruocco, spesso preso di mira dalla critica. L'estremo azzurro, oltre a rendersi protagonista di almeno due parate straordinarie, si fa apprezzare molto per la partecipazione al gioco della sua squadra, e lo fa con una qualità degna di un centrocampista, risultando fondamentale per un allenatore come Grassadonia che vuole una squadra che inizi l'azione dalle retrovie.
Alfonso Tortora
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