LA PARTITA DEL TIFOSO

LA PARTITA DEL TIFOSO: IL CALCIO E' STRANISSIMO E IMPREVEDIBILE

Il calcio è proprio uno sport stranissimo ed imprevedibile.
Certo, non proprio originale, come affermazione ma è quello che penso, dopo la partita di ieri sera. A me il Melfi è sembrata la migliore squadra vista a Pagani, ordinata e ben messa in campo, certo, con una difesa imbarazzante ma almeno ci ha tirato in porta quattro o cinque volte e si è resa anche pericolosa (si vedano le due traverse).
E soprattutto, cosa che abbiamo notato io e gli altri amici presenti, sa crossare! Quanto ai nostri, eh, o prendono sistematicamente a pallonate dietro la schiena l’avversario, reo, solamente, di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, oppure fanno una mega apertura verso la bandierina del calcio d’angolo, sul lato opposto.
Per il resto, la partita è scivolata via in maniera tranquilla, senza particolari sussulti (tranne la pennellata di Deli) e fatti eclatanti. Segnalo a tutti, anche se non può fregarvene di meno, la presenza in tribuna di “saltuariamente”, uno, come dice il suo stesso nickname, che pecca in fatto di assiduità, uno che, in settimana: “io vengo domenica però non date la colpa a me se poi non vinciamo”. E chiaramente è stato da tutti allegramente preso a parolacce, visto che non venivamo esattamente da un filotto di vittorie in casa.
È andato tutto bene anche per “non gli va mai bene niente”. Per carità, un vero conoscitore di calcio, lo ammetto ma questo è uno al quale fai fatica a strappare un “oggi abbiamo fatto una bella partita. Sono stati tutti bravissimi”.
Gli altri del gruppo storico erano il “grosso ma buono” (e quando fischia la palla a centro l’arbitro se lui non c’è!!) e “il peccato originale”. Ieri quest’ultimo si è tenuto un poco in disparte, si è fatto desiderare insomma. Ha partecipato poco alla partita e, visto che mi ha accusato di citarlo troppe volte per cose non proprio edificanti, questa volta faccio a meno di citarlo.
Ricordate quando vi parlai del mesto ritorno a casa (leggasi abitazione) del tifoso, dopo una sconfitta in casa (leggasi stadio di calcio dove la proprio squadra del cuore è solita giocare le partite casalinghe)? Ebbene, ieri sera le scale le ho fatte tutte di un fiato (per fortuna abito al primo piano), non vedendo l’ora di varcare la soglia di casa (leggasi abitazione) col petto in fuori e con la tipica espressione fiera del pistolero dei film di Sergio Leone, che ripone la pistola nella fondina, dopo avere stecchito, in un sol colpo, i malcapitati nemici.
Entro in casa, dunque, e… mia moglie già dorme!! Ma come è possibile? Per una volta che vinciamo in casa, che tutto va per il verso giusto, neanche la soddisfazione di atteggiarsi un po’ per la vittoria?! Ma questa è una congiura! Vuoi vedere che se avessimo perso, l’avrei trovata lì, pronta a biasimarmi e magari a proferire la frase che più mi fa imbestialire: “ma che ci vai a fare se perdete sempre?”.
Voglio chiudere con una piccola nota di colore. Nell’intervallo sono stato invitato a fare un selfie di gruppo da alcuni amici. In particolare, uno di loro che chiameremo “ISM-ND” mi ha chiamato dicendomi: “dai, vieni anche tu che oramai sei una celebrità”, alludendo chiaramente alle quattro fesserie che scrivo e che un paio di voi hanno la bontà di leggere. Ora voglio dire una cosa a “ISM-ND”: “già il mio ego è un bel po’ alto per fatti miei (o suoi, dell’ego) ma quando è troppo è troppo!”.

Alberto Maria Cesarano
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