LA PARTITA DEL TIFOSO - NON VEDO L'ORA CHE FINISCA QUESTO MERCATO DI...
Non so voi ma io non vedo l’ora che finisca questo mercato di rafforz…, questo mercato di riparaz…, questa finestra di mercato invernale. In quest’ultimo mese, molteplici sono state le sensazioni ed emozioni che si sono alternate in me. Sono andato dal disappunto, all’ansia mista a speranza, alla preoccupazione più nera.
Il disappunto:
Neanche una settimana prima avevo gridato al mondo i miei sentimenti per Iunco, dichiarandomi innamorato di lui (mica c’è ancora bisogno di puntualizzare che si tratta di una cosa platonica, legata alla stima per il calciatore? No, eh?!). E la società che fa? Lascia partire Iunco!
Ansia mista a speranza:
Abbiamo visto partire il nostro Ciccio Deli. Come dicevo in un’altra occasione, questo calciatore è per noi il fratellino arrivato a età avanzata. Tutti a coccolarlo, tutti a perdonargli qualche marachella di troppo, tutti a riporre in lui le speranze di successo, magari sopite e frustrate, col passare del tempo. E poi, un bel giorno, scopriamo che il pulcino si è fatto grande, è diventato un ometto e deve essere lasciato libero di fare le sue prime esperienze fuori, per il suo bene. Da qui le solite raccomandazioni: “Non fare che poi non mangi.”; “Cerca di stare sempre insieme con gli altri.”; “Ascolta sempre i consigli di chi è più grande di te.”; “Comportati bene con tutti”. C’è poi la speranza che la sua partenza possa dare una mano alla famiglia di origine. Certo, ci sarebbe anche l’eventualità di un ritorno, inaspettato. E quello sarebbe un guaio, visto che la sua cameretta, sgombrata di peluche, macchinine e poster di Holly e Benji, è intanto diventata il nuovo soggiorno di casa.
La preoccupazione:
Quando sono incominciati a girare i primi nomi di possibili partenti e in particolare, dopo alcune cessioni, in me è serpeggiato un autentico terrore. Mi sono chiesto: “Sono partiti Silvestri e Camilleri. Bene, io mo da dove prendo ispirazione per i miei articoli?”. Dovete sapere, infatti, che questi due sono state le mie certezze, mi bastava pazientare un po’, che prima o poi, qualcuno di loro (spesso anche tutti e due, per la verità) avrebbe combinato qualcosa di grosso e 3/4 di articolo era fatta! Potevo riempire pagine di word, con le loro prodezze! E invece…Potete immaginare, pertanto, la mia frustrazione nell’apprendere che Dicuonzo è ormai messo fuori rosa e che sul piede di partenza c’è pure Maiorano. E proprio mentre stavo meditando di dare le mie dimissioni e risolvere il faraonico contratto quinquennale che mi lega a Paganesemania, ecco spuntare un nuovo acquisto. Come dire, la mia luce, in fondo al tunnel. Apprendere che abbiamo preso uno che si chiama Firenze, che è nato a Genova e che è venuto a Pagani, da Siena, via Crotone (ma la Geografia, nelle scuole italiane, non si studia più?!) ha risollevato il mio morale e la mia fiducia nel futuro. Sono certo che questo ragazzo mi darà delle soddisfazioni!
Vabbuò, so già che qualcuno si starà chiedendo: “Ma sabato c’è stata una partita, parlane un po’, sii serio, invece di scrivere tutte queste fesserie!”. Se proprio insistete…
Ieri abbiamo disputato una discreta partita, considerando tutti i fattori. Ritengo che il pareggio sia meritato e finalmente abbiamo capito chi tira i rigori, nella nostra squadra. Eccovi accontentati!
Consentitemi di dissentire, con il massimo rispetto e con tanto d’intima mortificazione, con il sublime, impareggiabile, sommo, arguto (scusa ma non me ne vengono altri di aggettivi) redattore delle pagelle: per me Picone è stato un dei migliori. Ha giocato con grinta e determinazione e quando il ragazzo è uscito dal campo, gliel’ho anche detto (più che altro gridato).
Chiudo con una dedica al mio amico “il peccato originale”: possibile che ti metti a parlare mezz’ora con un tifoso dell’Andria, in tribuna e alla fine, sei tu che devi sentirti le sue lamentele, per una squadra non all’altezza, per un mercato che non ha portato nessun acquisto di rilievo, per una società che si trova in difficoltà e per una classifica deficitaria? E quasi eri tu che dovevi rincuorare lui? Va bene il senso di ospitalità ma quando è troppo, è troppo! Tutto ciò premesso, prepariamoci alla partita di sabato: arriva il Catanzaro. E voi lo sapete chi gioca, nel Catanzaro? Sì?
Alberto Maria Cesarano
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