LA PARTITA DEL TIFOSO - ECCO COME E' NATO IL SECONDO GOL...
Il nostro Alberto Cesarano ci racconta il dialogo fra Benedetti e Guadagni in occasione del raddoppio
Gooooooooooooooooooooooollllllllllllllllllllllllllll!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi scuserete, miei cari, ma sto ancora urlando per quel bellissimo gol di Diop, a coronamento di una perfetta azione della Stella! Quel gol, oltre a essere bellissimo, ha messo la nostra partita in discesa e ci ha subito dato l’impressione che quella di domenica sarebbe stata una bella serata. Così è stato e siamo tutti più sereni e ovviamente più contenti.
Bravi tutti! Così si dice in questi casi e io non voglio essere da meno.
Domenica siamo stati equilibrati, compatti, concentrati, cinici e cazzuti (si può dire “cazzuti”?! Eh, ormai l’ho detto! O meglio, ormai l’ho scritto). E se tra voi c’è qualcuno abituato a sciacquare i panni in Arno, sono a spiegarvi cosa voglio intendere con “cazzuto”. Tutti voi avete visto l’azione del secondo gol: punizione di Guadagnino, regalone del portiere avversario (puozz ‘sta bbuon cient’ann) e gol di Sbampato che si trovava bello bello in piena area di rigore. Ma solo i bene attenti (come il sottoscritto, ‘s capisc) hanno visto cosa è accaduto dieci secondi prima del gol.
E vi dico subito che quella che sto per raccontare è una triste pagina di calcio, condita da prevaricazioni, razzismo alla rovescia e il lieto fine che non viene mai per le persone buone e mansuete:
Punizione per noi, dalla destra e Benedetti che si accinge a battere.
A quel punto si avvicina Guadagnino (robba di Brusciano): “Uè e tu ch faij cca’?”
Benedetti (natio di Assisi): “Sono in procinto di battere la punizione, fratell’ piccolo attaccante”.
Guadagnino: “Liev’t a lloc oì! La tico forte n’guoll al portiere e vedimm che succer…”
Benedetti: “Ma no, fratell’ piccolo attaccante. La tiro io, vedrai che la tiro giusto sul capo di fratell’ Schiavino che segnerà e saremo tutti più felici e ci sarà gioia, fratellanza e serenità. Trascorreremo così una serena domenica notte e tu farai tanti bei sogni. Dai, non fare così, non essere prevaricatore e sii docile…”
Guadagnino: “Do’??”
Benedetti: “Docile!”
Guadagnino: “Docile, vabbuò. Fatt lla’. La tico forte n’guoll al portiere e vedimm che succer…”
Benedetti: “Perché indurre in errore fratell’ portiere avversario?! Lo sai che non è bello e non è giusto”
Guadagnino: “Non è bello e non è giusto mang’ che perdimm pur staser! Accort ‘a ribbattut, va’”
Benedetti: “Va bene, come vuoi, fratell’ piccolo attaccante. Pace e bene…”
Benedetti si allontana, Guadagnino tira una bordata con tutta la cattiveria che c’è in lui e il resto è storia.
Poi controlliamo bene la partita. Bravo Campani. Bravo Squillace. Bravo Bonovolontà che ha segnato: alla faccia mia!!!!
Alberto Maria Cesarano
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