10-0: NUMERI E ANEDDOTI

10-0: NUMERI E ANEDDOTI DI PAGANESE-ANDRIA

21.09.2015 16:57


Parte oggi una nuova rubrica di PaganeseMania, 10-0: numeri e aneddoti. Il giorno successivo alle gare degli azzurrostellati cercheremo di raccontarvi, fra il serio ed il faceto, i numeri, gli aneddoti, le curiosità e i retroscena dei match. Senza prenderci troppo sul serio!

DIECI gli euro spesi da un caro amico per Riccardo Scamarcio. L'attore pugliese, che nel solo anno solare in corso ha partecipato a ben quattro film (di cui due da protagonista), anzichè far girare l'economia si è fatto offrire al bar la bellezza di ben cinque Caffè Borghetti, sperando che li abbia condivisi. Al caro amico, che comunque ha strappato un selfie e due autografi, va una domanda: E se Scamarcio fosse venuto con la sua compagna Valeria Golino, cosa gli avrebbe offerto? O meglio, se al posto di Scamarcio fosse arrivata Belen, cosa sarebbe successo? Qui la risposta è semplice: Paganese-Andria non si sarebbe giocata.

NOVE alle due tifoserie. Grande l'entusiasmo dei tifosi dell'Andria, giunti numerosi (anche intere famiglie al Torre) per cercare il tris. Trasferta amara, mentre gioiscono i supporters della Paganese, che pian piano stanno tornando a riempire lo stadio. Rumoroso e trascinatore, il pubblico di fede azzurrostellata guida la squadra alla seconda vittoria interna consecutiva e cancella la morìa degli ultimi anni. Bello il tributo all'ex presidente Iacuzio.

OTTO alla coraggiosa signora, con marito e prole al seguito, che a Vasca Pignataro, al termine della partita, ha chiesto al sottoscritto e al direttore di questa testata: "Scusate, chi ha giocato?". Alla nostra risposta, incalza per conoscere il risultato. Accontentata nuovamente, ci chiede: "Ah, quindi siete contenti?". Vi prego, diteci che era uno scherzo. 

SETTE il numero di maglia di Mario Gurma. Nell'epoca della numerazione fissa capita anche di trovare un portiere, Viviano della Samp, con la 2. Dalla Lega Pro in giù, però, dove non c'è numerazione fissa, da che mondo è mondo solitamente l'attaccante centrale ha la maglia numero 9. Forse anche per scaramanzia l'ha conservata Cicerelli, lasciando alla punta albanese, alla prima da titolare, la numero 7. Presagio di quella che è stata la sua partita, più al servizio della squadra che da rapace bomber d'area di rigore. Quando cerca lo spunto nei sedici metri avversari, però, si procura il calcio di rigore. Va bene anche così!

SEI gli interminabili minuti di recupero del secondo tempo. Giustissimi, per carità, viste le tante interruzioni della ripresa. Ma non è possibile che ogni extra-time diventi un'agonia, come accaduto col Foggia per il gol di Sarno e anche a Martina per l'espulsione di Rosania. Dicono che la sofferenza finale faccia aumentare il gusto della vittoria...sarà.

CINQUE le volte in cui in conferenza stampa Grassadonia ha sottolineato l'assenza di Deli. Un forfait pesante quello del centrocampista laziale, che quando è in campo può spostare gli equilibri e può dare volti diversi, a partita in corso, alla squadra. Un'assenza a cui probabilmente Grassadonia dovrà far fronte anche a Castellammare, ma le risposte ricevute ieri da Cunzi fanno dormire sonni tranquilli.

QUATTRO ad Aya Ramzi, difensore dell'Andria. Ieri sostituiva l'infortunato Stendardo, che i supporters pugliesi stanno ancora rimpiangendo. L'ex Reggiana regala due rigori alla Paganese, atterrando prima Gurma e poi Cunzi, lasciando anche la sua squadra in dieci. Incappa in una giornata negativa e non prende spunto dal suo compagno di reparto, il QUATTRO dell'Andria, Fissore, che disputa una buona gara e riapre anche i giochi a gara quasi finita.

TRE metri sopra il cielo. Quelli su cui stazionano i tifosi della Paganese dopo il successo di ieri, ma soprattutto quelli di Riccardo Scamarcio, inatteso ospite al Marcello Torre. Tifoso della Fidelis, l'attore pugliese ha scelto di seguire la sua squadra in trasferta movimentando il pubblico di casa, femminile e non, prendendo posto in Tribuna Vip, ovviamente. La trasferta di Pagani, però, gli è andata di traverso perchè, dopo il secondo gol di Caccavallo, lo Step del film di Federico Moccia lascia lo stadio a testa bassa e, come ha scritto qualcuno su Facebook, con due palloni sopra il cielo.

DUE le reti di Caccavallo contro l'Andria. Un'inedita doppietta su rigore per l'attaccante napoletano che ha iniziato la sua stagione come iniziò quella dello scorso anno. Soltanto che ora è sostenuto e supportato da una squadra importante. Mantiene quel mix di sangue caldo e sangue freddo che dal dischetto fa sempre la differenza. DUE, se vogliamo, anche al suo nuovo stravagante look, che però gli porta fortuna e difficilmente toglierà. Ha spiegato che così si distingue da Cunzi, anche se la cresta bionda ricorda un po' Balotelli, così come il modo di calciare i rigori è lo stesso della punta del Milan. La differenza, però, è che le freccette, il nostro Caccavallo, le usa in partita...cecchino!

UNO come il numero della posizione che occupa in classifica la Paganese. Da Grassadonia a Grassadonia. L'ultima volta in assoluto che la Paganese ha guardato tutte le altre da lassù è stata proprio con il tecnico salernitano in panchina, nella stagione 2011/2012 in Seconda Divisione. Un grande inizio di campionato proiettò la Paganese, favorita per la vittoria finale, subito in testa alla graduatoria. Per rivedere una Paganese prima in classifica nella vecchia C1, la terza serie per intenderci, invece bisogna riavvolgere il nastro fino agli inizi degli anni Ottanta. Il buon Peppe Nocera, autentico maestro riguardo agli amarcord, vi ha già deliziato abbastanza sull'argomento.

ZERO il minuto della prima occasione dell'Andria. Pronti, via e dopo venti secondi Marco Schiavino confeziona un bel regalo a Francesco Grandolfo che però non lo scarta. Un mancato intervento difensivo che rimanda a Salernitana-Paganese dello scorso anno, col difensore ex Ascoli anche in quel caso protagonista in negativo. Per fortuna, Grandolfo, eroe per un giorno nel maggio 2011 in virtù della tripletta realizzata alla prima da titolare in Serie A col Bari contro il Bologna, non è Calil: grazia gli azzurrostellati e Schiavino che poi rialza la testa. 

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