LA PARTITA DEL TIFOSO - E' UN PUNTO GUADAGNATO, PERO'....
Che dire il pareggio, alla fine, è giusto. Però… Certo, il punto è importante, muove la classifica e dà morale. Però…
Però che ci volete fare? Quando ti recuperano e pareggi una partita che a un certo punto davvero pensavi di poter vincere, l’amaro in bocca diventa una spiacevole sensazione, tangibile, quasi fisica. Diventa fatale, a quel punto, guardare e riguardare la classifica e non puoi fare a meno di sommare virtualmente i due punti che ti mancano a quelli che hai. Sarebbe stato un bel vedere: un’altra squadra messa sotto e un’altra ancora praticamente raggiunta. A proposito, vi annuncio che in questo preciso momento (le circa 23:00 di lunedì) è finita la partita di Caserta: il Fondi ha perso e ora lo teniamo a -2.
Un fatto sembra evidente: la cura De Sanzo ci ha fatto bene e ora possiamo guardare con fiducia a questo finale di campionato e credere in una salvezza fino a poco fa insperata.
Diciamoci la verità però: domenica, in particolare al primo tempo, non abbiamo fatto bene. Soprattutto a centrocampo abbiamo penato molto, i ragazzi sembravano in balìa dei loro colleghi di reparto e il gol di Cuppone (di questo passo, ci toccherà davvero comprargli la macchina nuova) è stato un fulmine a ciel sereno (o un raggio di sole al buio di una notte tempestosa, come più vi piace). Si faceva fatica a ripartire, si sbagliavano continuamente gli appoggi in uscita dalla difesa e gli attaccanti non tenevano un pallone manco a fermarlo con le mani. In ombra Cernigoi, che si è fatto ammirare solo quando a un certo punto sembrava deciso a picchiare tutti i giocatori avversari, scatenando una guerriglia urbana in mezzo al campo, sedata dal pessimo arbitro di giornata, con un cartellino giallo. Meglio, decisamente meglio, nel secondo tempo. E il calcio, questo inesplicabile gioco, anche lì ti sorprende, così come nella prima frazione di gioco: noi giochiamo, noi ci fumiamo un paio di gol e loro segnano. Il loro attaccante scivola su una buccia di banana, impatta il pallone e questo finisce lemme lemme in rete.
Ci lecchiamo le ferite, è vero ma adesso abbiamo la consapevolezza di potercela fare, che non siamo inferiori a molte squadre e che forse anche il calendario ci strizza l’occhio.
Mercoledì si gioca di nuovo. Quella che verrà, a mio avviso, sarà una partita simile a quella col Rende (dal punto di vista delle motivazioni) e confido nello stesso atteggiamento degli azzurrostellati, nella medesima voglia di uscire dall’incubo. Sicuramente le altre squadre, almeno sulla carta, saranno messe peggio di noi. E allora approfittiamone, mettiamo la freccia e andiamo!
Alberto Cesarano
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