PROFILI - IL PRIMO GOL DI PIANA: "PRIMA LA SALVEZZA, POI IL SALTO DI CATEGORIA"
Uno sguardo verso il cielo, azzurro e stellato come quello delle notti più belle, che rimangono impresse nel cuore e nella mente di chi vive con la passione per la Paganese nel cuore. Non solo volti sconosciuti, maglie anonime senza anima ma anche pensieri e parole di chi indossa quella casacca ambita ed ammirata fino a pochi decenni fa, calpestata e snobbata da qualche anno a questa parte. Parole per rinascere e tornare a credere in un calcio sempre più governato da interessi e dinamiche anti De Coubertiniane.
Quelle della rinascita hanno indosso la maglia numero 18 di Luca Piana, autore del gol scaccia crisi e che ha permesso alla Paganese di iniziare un nuovo campionato, al netto degli zero punti in tre gare precedentemente disputate.
Luca, è tua la firma sul primo punto azzurrostellato. Cosa si prova a segnare un gol così pesante?
"Sono contento per il gol e la prestazione, ma soprattutto per la squadra. Era un periodo dove ci andava tutto storto e questo punto contro una buona squadra come il Potenza, è stata una liberazione. La dedica è stata subito per mia nonna, che non sta attraversando un periodo facile. Appena è entrato il pallone in rete ho pensato a lei".
Da un gol segnato ad uno mancato. A molti tifosi azzurrostellati, vedendoti ribadire in rete il pallone, sarà passato per la mente l’errore, a pochi secondi dal termine, contro la Viterbese della scorsa stagione. E’ un ricordo che fa ancora male per un’annata da dimenticare ma che poteva vedervi incredibilmente in semifinale di Coppa Italia?
"Sembra facile dimenticare ma non è così. Ricordo anche quello sbagliato con il Catania a pochi metri. Non sono uno che fa molti gol, questo è il mio secondo tra i professionisti. Il primo lo segnai a Viareggio contro il Perugia, sempre di testa ma so quanto possa essere importante per la fiducia. Basti pensare agli attaccanti e di come soffrano quando il pallone non vuole entrare".
Magari è l’anno del riscatto e ne fai 5 o 6 in un colpo solo. Potrebbe anche essere il Mister Luca Fusco a ritagliarti un ruolo da bomber...
"Il mister è fondamentale per noi. Abbiamo trovato una persona preparata e competente, uno dei migliori tecnici della categoria. Con lui ed i compagni abbiamo creato davvero un bel gruppo e possiamo dire la nostra in questo campionato".
Nella Primavera della Samp ed in Under 19 hai giocato con tanti calciatori che si sono rivelati talenti incredibili, qual è quello più forte che hai visto finora?
"A Genova, senza dubbio, uno dei più forti è stato Icardi. Si vedeva che aveva una marcia in più e riusciva a fare cose incredibili. Quando iniziò ad allenarsi in prima squadra capimmo tutti che sarebbe diventato fortissimo. In nazionale io e Rugani formavamo una bella coppia, chissà che un giorno non riesca a raggiungerlo. Il mio obiettivo personale è salire di categoria, però pensiamo prima alla salvezza della Paganese".
Qual è il tuo idolo calcistico, il calciatore a cui ti ispiri?
"Pur essendo tifoso interista il mio modello è sempre stato Thiago Silva. Da lui ho cercato di rubare movimenti e tempi di inserimento".
Un ultimo pensiero va alla tragedia del crollo del Ponte Morandi, tu da genovese doc come hai vissuto quei momenti terribili?
"Mia mamma mi ha subito chiamato, è stata una mazzata per tutti. Tra l’altro io abito a pochi minuti dal ponte e ci sono passato su non so quante volte. Quando succedono cose del genere ti fermi a pensare che magari potevi esserci tu al posto delle tante vittime. Dobbiamo però ripartire, sapendo di aver subito un dolore immenso ma con la consapevolezza di continuare a vivere".
Giorgio Francavilla
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