TITOLI DI CODA - IL TEMPISMO IMPERFETTO DELLA QUESTIONE-ALLENATORE
Rapporto ormai incancrenito fra Erra, i dirigenti e la squadra. I rinforzi sul mercato appaiono necessari
La questione-allenatore, per il modo col quale è stata gestita nelle ultime due settimane, dimostra ancora una volta che il tempismo non è una qualità che si addice alla società della Paganese. Erra esonerato, poi richiamato nel giro di poche ore, mandato in panchina per uno scontro diretto e poi nuovamente - stavolta in maniera definitiva - sollevato dall'incarico, per questioni che quasi certamente esulano dal campo (perchè altrimenti sarebbe stato esonerato subito dopo Potenza). La verità è che ormai il rapporto fra l'allenatore e la dirigenza si era incancrenito, e il dietrofront di fine dicembre - con tanto di "fiducia rinnovata in virtù del progetto dell'anno scorso" - è stato simile all'applicazione di una benda non sterilizzata su una ferita aperta. E' bastato poco per infiammarla e l'addio - ufficiale ieri - è stato il finale già scritto e visto con qualche settimana d'anticipo. Dieci giorni fa scrissi: "Si vedrà, insomma, se il coraggio di (non) cambiare sia stato forzato-dovuto oppure creduto-pensato". I fatti hanno dato una risposta ben presto, prima del previsto. La Paganese aveva scelto di effettuare il ribaltone tecnico, dopo le due brutte sconfitte consecutive in casa con Foggia e Monopoli, e avrebbe dovuto dare seguito alle sue intenzioni senza tornare indietro. Non perchè mandare via l'allenatore sia la scelta migliore e la soluzione a tutti i problemi (anzi, non penso sia così), ma perchè si è perso tempo prezioso e sono stati inviati messaggi sbagliati. In primis alla squadra, che si era discostata dalla lunghezza d'onda del tecnico e non ha fatto niente per nasconderlo anche negli ultimi giorni.
Ad Erra, quando è "tornato", sono stati promessi rinforzi che sono necessari, per qualsiasi allenatore e per qualsiasi tipo di gioco. Quel gioco ormai scontato e monocorde che, insieme alla mancanza di risultati, ha rappresentato la colpa maggiore del tecnico di Coperchia, che non è riuscito ad imporsi in questo inizio di 2021, anche nei confronti dei suoi giocatori i quali ora avranno meno alibi. Quando la rosa è stata al completo ha fatto intravedere sprazzi di vitalità e ha dimostrato di non meritare la penultima posizione in classifica; il problema è che al completo questa squadra non c'è stata mai. E proprio per questo - in un torneo caratterizzato anche dal Covid - si deve intervenire adesso che si può, visto che in estate - a proposito di tempismo - è stato accumulato un ritardo a cominciare dai rinnovi, finendo per la fase di preparazione al torneo (cominciata a un mese dal via). Nelle ultime due settimane, invece, la Paganese ha intavolato sporadiche trattative non concretizzate, non è riuscita a cedere neppure uno degli elementi della rosa in esubero ed è l'unica squadra di bassa classifica a non aver ancora concluso un'operazione di mercato, nè in entrata nè in uscita. Già di per sè il mercato di gennaio ha rappresentato un tallone d'Achille per gli azzurrostellati in passato, quest'anno - vista la situazione economica generale e la posizione di classifica - è ancor più complicato, se vogliamo.
Intanto è arrivata la svolta tecnica, con l'avvento in panchina di Lello Di Napoli, caso vuole che sia proprio lo storico vice di Salvatore Campilongo, che sarebbe stato il nuovo allenatore azzurrostellato se non si fosse intrufolata la Cavese di mezzo, il successo di Erra. Per l'ex allenatore di Akragas e Messina c'è subito uno scontro diretto salvezza di una certa importanza, da preparare in pochissimi giorni, con pezzi sparsi a tutti i livelli che vanno assolutamente ricomposti. Non sarà un lavoro semplice: non lo sarebbe stato per nessuno.
Danilo Sorrentino
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