LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA: LACRIME DI FINE ESTATE

05.09.2016 22:42



Qualche giorno fa è venuto a mancare un ex allenatore della Paganese, Claudio Olinto de Carvalho meglio conosciuto come Nenè. Un anno fa lessi delle sue condizioni respiratorie precarie. E così il campione brasiliano che militò nella Juve, ma ha legato la sua storia italiana al Cagliari scudettato del '70, non ce l'ha fatta.
Ci lascia un altro pezzo di storia della Paganese nei giorni in cui la Paganese si riappropria della sua storia, festeggiando nel migliore dei modi l'anno del novantesimo della sua fondazione con la legittima riammissione in Lega Pro. Scusate il ritardo ma gli azzurrostellati ci sono e ci saranno, come recitava uno striscione premonitore nelle due uscite in Coppa Italia prima della sentenza. Il mio ricordo di Nenè, che ha guidato la Paganese nella stagione in C1 1982-'83 che non completò in quanto esonerato con la formazione azzurra che nonostante il cambio in panchina, con l'arrivo di Giammarinaro non evitò la retrocessione al termine della stagione, è legato alle mie prime presenze allo stadio. Conquistò tre vittorie, Reggina, Rende e Barletta e fu sostituito alla terza giornata del girone di ritorno dopo un pareggio a Nocera
Ricordo questo allenatore, spilungone, dalla carnagione scura, una novità per me all'epoca, che cercò di far esprimere al meglio quella giovane Paganese, che stava spegnendo gli ultimi anni di splendori, figli di un periodo d'oro per aprire quello del lento declino, in quell'anno ci fu anche l'assassinio di De Risi e sostituito alla presidenza da Cascone, prima in C2 poi più giù. Fu coinvolto nell'immancabile caccia alle streghe, quando i risultati non arrivano, e la sua avventura alla Paganese si chiuse dopo venti giornate.
In questa foto lo vediamo nella serata di presentazione della squadra al Cinema Corso, premiato da Gaetano Pepe ed alle sue spalle si notano Mimi Bifolco e l'immancabile Gino QuaratinoNenè, nonostante i risultati non l'abbiano supportato, ha lasciato un ricordo particolare per la sua simpatia per come viveva il calcio come tutti i brasiliani e così lo ricorderemo sempre nel suo breve passaggio a Pagani.
Non posso però esimermi da non ricordare il faccione pacato di Alfonso Vaccaro, grandissimo tifoso della Paganese, che seguiva con smisurata passione. Ci ha lasciato troppo presto in modo imprevisto, sconvolgente, dopo aver esultato per la riconquista del posto in serie C. Un abbraccio forte ti arrivi sin lassù.

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