LA PARTITA DEL TIFOSO - IL TEMPO PER INTERVENIRE C'E', LA NECESSITA' ANCHE
La squadra è chiamata a darsi una scrollata e la società a rimediare alle lacune lasciate qua e là in estate
Salve a tutti. Mi sono preso qualche giorno in più, rispetto al solito, tanto non c’è fretta, visto che domenica riposiamo. Così, oltre a parlare dell’ultima partita, col Bari, colgo l’occasione per fare un po’ il punto della situazione.
Cosa possiamo dire ai ragazzi usciti sconfitti dalla sfida coi pugliesi? Nulla. Io ho visto una buona Paganese, come sempre (o quasi) ordinata e volitiva, al cospetto di un’autentica corazzata del girone. Ci è mancato il gol, un pizzico di fortuna sull’episodio di quello preso e i soliti, minimi dettagli che nel calcio fanno la differenza, da sempre. Abbiamo prodotto, in particolare nel secondo tempo, una buona mole di gioco e alcune mezze occasioni ma ci è mancato il guizzo finale che ci avrebbe regalato un meritato pareggio. Peccato.
Episodi e dettagli, dunque. Voglio con voi rimarcare un mio personale pensiero: se i dettagli e gli episodi, alla lunga, ti sono sempre sfavorevoli non è più (soltanto) colpa della sfortuna. Se subiamo per una piccola disattenzione, una barriera (forse) messa male; se calibriamo non alla perfezione un assist dal fondo; se arriviamo sempre con un secondo di ritardo a impattare la palla giusta allora è evidente che il fato avverso c’entri fino a un certo punto. Il girone, lo sapevamo già, è tosto ma tolte Bari e Ternana che fanno cammino a sé e altre tre/quattro squadre, noi siamo in grado di giocarcela con tutti. La differenza, appunto, tra giocarcela solo e vincere le partite sta tutta in quei piccoli dettagli che abbiamo colpevolmente tralasciato, in fase di costruzione della rosa. Per nostra fortuna siamo ormai esperti di questa categoria e abbiamo visto molte squadre, compresa la nostra, arrivare lì lì e non riuscire a fare l’ultimo passo in avanti, l’ultimo gradino che possa portare al risultato atteso. E questa incompiutezza ti può anche accompagnare per tutto il campionato, proprio perché ti manca quel “quid”, come ho già avuto modo di dire, che ti consente di veleggiare in mare calmo, in zone tranquille della classifica.
La classifica, appunto. Con lo stop forzato di domenica e alcune dirette avversarie chiamate ancora a recuperare un po’ di partite, siamo potenzialmente terzultimi o su di lì. E a questo punto serve una sterzata decisa, subito. Non pretendo di essere geniale se affermo che il calendario, con quattro partite in casa, nelle prossime cinque ci può dare una grossa mano. Dobbiamo provare a fare sette/otto punti, da qui alla fine del girone, per guardare con ottimismo al ritorno. In caso contrario… Non ci voglio neppure pensare e non voglio neanche scriverlo.
La squadra è chiamata a darsi una scrollata e la società, parimenti, è chiamata a rimediare alle lacune lasciate qua e là, in fase di mercato estivo. Per fortuna quest’anno, al contrario del passato, la sosta arriverà quando mancheranno ancora due partite per completare l’andata: il tempo di fare e bene c’è, la necessità anche!
Alberto Maria Cesarano
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