TATTICAMENTE: LA PAGANESE NON INCANTA, MA HA PIU' VOGLIA DI PRIMA
Seconda vittoria consecutiva per la Paganese che, dopo il blitz di Monopoli, si ripete in un importante scontro salvezza contro il Messina. I ragazzi del patron Trapani pur non giocando una delle migliori partite della stagione riescono, dopo un inizio difficile, a venire a capo di un avversario mai domo che nonostante la classifica e i noti problemi societari ha venduto cara la pelle. La nuova, giovane Paganese pur non “incantando” sul piano del gioco si fa preferire per la voglia con cui vuole arrivare al risultato, componente questa che era mancata nella prima parte della stagione.
Gianluca Grassadonia può contare sui rientri dalla squalifica degli esperti Pestrin ed Alcibiade ma perde Tascone per infortunio. Mentre l’esperto centrocampista ex Salernitana si riprende il posto nel cuore del centrocampo, il difensore ex Lecce viene dirottato a sorpresa sulla destra, per lasciare spazio al centro della difesa al duo De Santis-Carillo che molto bene si era comportato nella vittoria di Monopoli. Al posto dell’infortunato Tascone, che ben aveva impressionato nella sua prima uscita, Grassadonia rilancia Firenze come mezz’ala destra, ruolo che il ragazzo interpreterà con grande dedizione e sacrificio nonostante le spiccate caratteristiche offensive. Così nel confermatissimo 4-3-3 davanti all’ottimo Liverani prendono posto Alcibiade, De Santis, Carillo e Della Corte in difesa, Firenze, Pestrin e Mauri a centrocampo, Cicerelli, Reginaldo e Bollino in attacco. Il Messina di Cristiano Lucarelli risponde con un 4-3-1-2 formato da Saitta, Maccarrone, De Vito e Marseglia in difesa, Musacci in regia con ai lati Sanseverino e Da Silva, sulla trequarti Mancini completa il centrocampo, mentre in attacco Milinkovic fa da spalla allo statico Anastasi.
I siciliani partono forte e si rendono più volte pericolosi dalle parti di Liverani non tanto per propri meriti ma soprattutto per demeriti di una Paganese molto imprecisa e contratta. Gli azzurrostellati mostrano difficoltà nella circolazione della palla in difesa e spesso consegnano la stessa agli avversari che inevitabilmente creano situazioni di minaccia nell’area dei padroni di casa. Queste difficoltà sono persistite finché la Paganese non ha trovato il vantaggio avvenuto grazie ad una azione caparbia di Mauri che, dopo aver vinto un rimpallo sulla trequarti, serve un bell’assist ad Alcibiade, il quale entrato in area si sbarazza con una finta del diretto avversario ed incrocia sul palo più lontano. Un gol da ala consumata per un difensore centrale adattato a terzino destro! La Paganese una volta passata in vantaggio si sblocca e, nonostante Pestrin faccia partita a due con Mancini, annullandosi praticamente a vicenda, riesce ad avere una manovra più fluida, dove gli inserimenti di Mauri e Firenze alle spalle di Da Silva e Sanseverino mettono spesso in difficoltà i giallorossi. Emblematica, da questo punto di vista, l'azione che porta all'1-0 della Paganese. Nella situazione evidenziata nella foto, si può notare come Mauri, in basso a sinistra, autore dell'assist per Alcibiade, abbia già preso alle spalle il diretto marcatore Da Silva, il quale non riuscirà più a fermarlo. L'azione parte dal lato destro con Firenze. Proprio Firenze, tra i migliori, raddoppia con un gran sinistro dal limite su assist di un Alcibiade, risultato l’uomo del match. Da quel momento non c’è stata quasi più partita nonostante Lucarelli con l’inserimento di Ciccone e Ferri al posto di Musacci e Mancini avesse cambiato il modulo in 4-3-3 prima e 4-2-4 poi. La compagine azzurrostellata porta così a casa una vittoria di fondamentale importanza in ottica salvezza, una vittoria che ha fatto felici i pochi supporters giunti al Marcello Torre non solo per il risultato ma anche per l’impegno che i ragazzi hanno profuso. Una vittoria macchiata però dall’espulsione di Reginaldo che, a due minuti dalla fine, ha pensato bene di reagire ingenuamente ad una provocazione di un avversario che gli comporterà una squalifica molto pesante in un momento delicato della stagione, soprattutto perché in rosa non c’è un sostituto all’altezza del forte attaccante brasiliano.
Alfonso Tortora
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