LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA - UN PARI CHE SA DI VITTORIA

12.12.2017 13:08

Si avvertiva una strana sensazione nel lasciare lo stadio al triplice fischio del signor Volpi di Arezzo che ha fatto imprecare un pò tutti per il suo arbitrare a senso unico con la chicca finale di fermare l'ultimo contropiede della Paganese quando mancavano ancora dei secondi prima dello scoccare del novantaquattresimo. Rammarico ed un brivido, forse l'unico, sul  miracolo di Gomis che poteva saper di beffa ma da buon ex è come se avesse segnato con quella parata allo scadere che significa tanto per questa Paganese. Brillante, coriacea, attenta, tranne purtroppo nel solito tallone d'Achille dei calci piazzati da cui è scaturito il pareggio di Armellino, sfortunata ed imprecisa sotto rete. E' mancato solo il colpo di grazia dell'undici di mister Favo che sta meritatamente raccogliendo i frutti, piano piano, del suo lavoro, non facile a capo di una squadra che sta trovando i meccanismi di tale nome. Il miglioramento della condizione fisica porta dietro con sè l'arrivare prima sulla palla, quando devi rompere l'azione avversaria e, allo stesso tempo, ripartire prima dell'avversario. Tutto ciò è quello che abbiamo visto contro il Lecce dove Scarpa e compagni sono andati più vicini al gol del vantaggio dei primi della classe. Nell'aria c'era la sensazione che la Paganese avrebbe sfoderato una prestazione diversa da quella con il Catania ed anche chi dopo il pareggio ha rivisto i fantasmi della sfida con i siciliani, s'è dovuto ricredere in quanto la Paganese era di una pasta diversa. Peccato perchè sfatare il tabù del Torre proprio contro la capolista sarebbe stato il regalo più bello per Favo e per tutti ma va bene così.

Alla vigilia di queste due sfide con Leonzio e Lecce avremmo firmato per un punto ed invece ne raccogliamo ben quattro non senza rammarico. E se fosse cambiato il vento, spinti da quello della Coppa Italia che vede la Paganese, dopo aver sbancato Caserta, forse libera mentalmente. Sì perchè il calcio non si gioca solo con le gambe ma soprattutto con la testa. I brutti anatroccoli in maglia azzurra ora sembrano principi spogliandosi nelle ultime gare di quell'alone di negatività e di preoccupazione facendo aumentare la propria autostima che ti fa fare le cose diversamente e forse ti riescono anche meglio. Un'altra nota positiva è emersa dalla scoperta di Acampora che ha sfoderato, nonostante la sua giovane età, una prestazione superlativa mettendo la museruola a Di Piazza alternando giocate e anticipi di fino con palle scaraventate in fallo laterale senza troppi complimenti.

Ora però se pensassimo che la Paganese è diventata in un batter d'occhio tra le migliori formazioni del girone diremmo un'eresia. Qualcosa sta cambiando ma in questo scorcio finale di anno, Catanzaro e Bisceglie in trasferta e Cosenza in casa, ci si attende una conferma di tutte queste belle premesse. Sperando che proprio con il Cosenza, nella prima gara interna del girone di ritorno a pochi giorni dalla fine del 2017, si possa brindare finalmente alla prima vittoria interna dato che l'intero girone d'andata è finito senza una gioia al Torre.

Peppe Nocera
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