LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

16.11.2014 13:20

Che Paganese! Bella e spavalda, stoica ed impavida. Gli aggettivi si sprecano per l’undici di Sottil che ha messo sotto la capolista Benevento, giunta a Pagani con la presunzione di rispondere in classifica alla vittoria della Salernitana a Reggio Calabria.
Brini schiera tutte le sue bocche di fuoco, da Marotta ad Eusepi da Campagnacci a Mazzeo ad Alfageme, ma Sottil risponde con i fatti dettati da un atteggiamento che sorprende tutti.
Sin dall’inizio, dinanzi finalmente una buona cornice di pubblico in un derby corretto sugli spalti, abbiamo avuto la sensazione che la Paganese non fosse quella contratta dei primi tempi con il Barletta ed il Savoia. Autoritaria con una manovra fluida e capace subito, con un ritmo superiore agli avversari, di mettere pressione a centrocampo e sugli esterni, dove nascono i pericoli maggiori con un ispirato Herrera. Calamai trova il primo gol a fronte di una prestazione super, come tutti del resto che non si sono risparmiati, anche nelle difficoltà della doppia inferiorità numerica. Stratosferico Girardi. Ogni pallone, che viaggia dove volano gli uccelli, è suo. Non sbaglia una sponda, fa salire la squadra con i tempi giusti, mette in mostra tutto il repertorio che deve fare una prima punta di quella stazza. Sta bene fisicamente e lo si nota quando lui fa partire i contropiedi e poi chiude a rete con un sinistro ad incrocio. Imperioso!
Come tutti dal primo all’ultimo, da vera squadra di cui i paganesi possono essere orgogliosi, come s’è notato sabato sulle scalee di un Marcello Torre che ha trasmesso passione. Questa è la Paganese che chiedevano da tempo i tifosi, non una squadra che deve vincere il campionato, non una squadra che vada oltre lo possibilità economica che la società ogni anno mette su guardando giustamente al bilancio, ma una squadra che lotti ed abbia una sua identità tecnica, da centroclassifica, che si faccia rispettare in campo che a volte perde ma vinca con orgoglio e composta da gente motivata.
Non è un accontentarsi questo mio ragionamento ma è un discorso razionale. I paganesi hanno bisogno, dopo tanti anni di mediocri campionati di serie C1, di un progetto tecnico di continuità, serio, che possa partire anche da queste basi per riaffezionarsi alla loro squadra e avere nuove motivazioni, perché quando la squadra c’è il pubblico risponde.
Credo che l’esame di maturità questa Paganese l’abbia superato a pieni voti, nonostante qualche incertezza dei vari portieri che si sono alternati a difesa dei pali azzurri e dei regali del signor Illuzzi di Molfetta, portati in anticipo al Benevento visto che a Natale manca ancora un mese e mezzo. Ancora una volta i Sanniti, come dalle sfide a partire dal 1967, non passano a Pagani: 10 vittorie degli azzurri e 9 pareggi, anche stavolta li abbiamo stregati.
Con questa consapevolezza ora ci avviciniamo all’Arechi, dove la piccola grande Paganese di Sottil andrà a caccia di un’altra impresa!

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