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PAGANESE, LE LACUNE IN MEDIANA E UNA FASE OFFENSIVA LENTA E PREVEDIBILE

Focus sul centrocampo della Paganese, al momento il reparto più in difficoltà

Dopo undici partite si inizia a recitare, un po' a memoria come una filastrocca, quello che è l’undici tipo di ogni squadra. In questo momento storico, a causa delle defezioni legate al contagio da Coronavirus, è sicuramente più difficile trovare per più giornate consecutive la stessa formazione iniziale. La Paganese ci sta riuscendo, ha trovato un assetto su cui poi intervenire con degli accorgimenti. Purtroppo, in questo primo terzo di campionato che sta per andare via, è un’altra la costante. E' evidente come alla Paganese manchi un uomo a centrocampo cui affidare i palloni che partono dalle retrovie, specie quando l’azione inizia dalle mani o dai piedi dell’estremo difensore (quest’anno già impiegati tutti e tre gli elementi). Fino a che il pallone transita tra i piedi del terzo di difesa, destro o sinistro che sia, tutto bene. Poi un’unica soluzione: lancio lungo a scavalcare il centrocampo e palla a Guadagni o Diop, i quali sono tutto tranne che due attaccanti che si fanno valere sul gioco aereo. Non è un caso che nelle due volte in cui la Paganese ha giovato della superiorità numerica, essa non è stata avvertita, anzi gli azzurrostellati hanno rischiato di perdere addirittura con l'Avellino
Nel ruolo di metronomo, di regista, di frangiflutti davanti la difesa, Erra ha sempre schierato, nove volte su undici, Bonavolontà. Un calciatore che ha discrete qualità tecniche come dimostrato a Torre del Greco in occasione del definitivo 3-0 con un preciso piattone sinistro; a Viterbo quando la sua conclusione da fuori area ha trovato le mani pronte di Mbende per il calcio di rigore vincente di Guadagni; e ultimo a Palermo quando un suo preciso calcio piazzato ha trovato il colpo di testa di Schiavino che ha accorciato le distanze. Nelle uniche due occasioni in cui si è accomodato in panchina, il suo posto l’ha preso Benedetti, il quale non ha offerto grandi prestazioni, ma è sembrato essere un riferimento sul quale appoggiarsi in caso di necessità, soprattutto perché erano più frequenti e intelligenti i movimenti senza palla. In queste due partite la Paganese ha battuto nettamente la Turris ed ha pareggiato 0-0 con la Virtus Francavilla. Sfortunatamente si è dovuto fermare, ma nelle partite in cui hanno giocato insieme però è sembrato abbastanza chiaro che sia più congeniale un’inversione dei compiti. Che forse anche Erra aveva deciso. Bonavolontà aveva ben impressionato nel ruolo di interno di centrocampo per fisicità e qualità tecniche, anche nella prima parte della scorsa stagione. Affidargli un ruolo di così grande responsabilità al momento si è rivelata una scelta che non sta ripagando.
Numericamente il centrocampo azzurrostellato conta di altri tre elementi. Daniel Onescu ha impressionato per generosità, caparbietà e per una quantità enorme di chilometri percorsi. Un motorino inesauribile che spesso si lascia trasportare dalla foga raccogliendo qualche ammonizione di troppo ed espulsioni poco utili alla causa. L’altra mezz’ala è Danilo Gaeta, cresciuto in modo esponenziale con mister Erra ma che è chiamato al salto di qualità. Da lui ci si aspetta qualche inserimento e qualche gol in più. Non lo ha aiutato il lungo stop dopo l’infortunio patito alla prima giornata contro il Catania. Usato con il contagocce Fabrizio Bramati, il quale ha più compiti difensivi.

Alfonso Esposito
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