LA PAGANESE VISTA DA ...NOCERA: CHE SCONFITTA AL " PREMIO GERARDO VIOLANTE"
Questa volta la mia analisi post gara sarà sostanzialmente diversa e forse come la vedo io anche più importante dell'aspetto tecnico. Sì perchè, questa volta, non posso dare nessun giudizio tecnico-tattico sulla gara, nè analizzare l'atteggiamento della squadra...semplicemente perchè non l'ho vista. Per incompatibilità di orari con il mio lavoro non ero presente allo stadio. Poi di questi tempi, penso di non essermi perso nulla di diverso di quello che non sappiamo su come giochi la Paganese, ma l'onestà intellettuale non mi permette di scrivere di ciò che non ho visto. E' pur vero che, leggendo il risultato e scorrendo la cronaca della gara, non c'è più nulla di cui meravigliarsi se, nella seconda prova d'appello dopo la debacle di Rieti, affrontando in casa il Matera vedo che dopo 20 minuti eravamo già sotto di due reti con i lucani che avevano anche preso un palo. Poi complimenti per la reazione ed il pareggio, inutile, in dieci che spalanca sempre più la porta verso la retrocessione. Ma ripeto più della constatazione del tabellino non andrò perchè non potendovi parlare del pareggio che non ho visto vi parlerò, ahimè, come soleva intercalare nei suoi discorsi il direttore D'Eboli, della sconfitta della Paganese-società a cui ho assistito.
Ieri sera sono stato onorato ed orgoglioso di partecipare, dopo quello dell'anno scorso, ed essere premiato in occasione, aduna splendida serata presso l'Auditorium S.Alfonso di Pagani, organizzata dalla "Pro Loco Nocera dei Pagani" - Gerardo Violante - " Una vita per lo Sport ". Per chi non avesse avuto la fortuna di conoscerlo, Gerardo Violante era un dipendente A.T.A.C.S (Azienda dei Trasporti Pubblici) ma con una grandissima passione per il calcio. Fonda, raggiunta la maggiore età, la mitica Omar Sivori con il doppio ruolo di presidente e calciatore poi parentesi con Paganese e Hurracan. A 39 anni appese le scarpe al chiodo ma non la sua passione per la sfera di cuoio: fonda il primo Gruppo Sportivo di Pagani la "Diego Armando Maradona 1984 " in pratica la prima scuola calcio di Pagani, con il campione argentino che venne in visita a Pagani nel 1986. Un successo per i tanti giovani tirati su a regole e pallone, dal mister, sino al 2010. Successi ottenuti con la Paganese, Nocerina, Salernitana, Tramonti. Come dimenticare lo scudetto nella categoria Giovanissimi Nazionali AICS nel 1992 a Caorle. Un maestro di vita per i tanti ragazzini cresciuti con il suo stile di allenatore inequivocabile. Come il suo pulmino, come ricordavo nel mio intervento, fermo in P.zza S.Alfonso che vedevo accogliere i giovani calciatori da portare in giro ad allenarsi per l'Agro e la provincia di Salerno. Il fisico di roccia di Gerardo, divorato da una malattia canaglia, ci ha lasciato nel 2015, a 70 anni, ma i suoi figli portano avanti il suo ricordo, con il "Premio Gerardo Violante", giunto alla seconda edizione. Ieri sera, alla presenza del Sindaco di Pagani, Savatore Bottone e di quello di S.Egidio, Nunzio Carpentieri, sono state premiate varie scuole dell'Agro, giornalisti, Scuole Calcio, ed alcune società come la Salernitana, la Nocerina e la Paganese. Il figlio Vincenzo ha premiato, tra mini concerti e lo spettacolo del cabarettista Simone Schettino, il Responsabile del Settore Giovanile della Salernitana, il neo presidente della Nocerina. l'Avv. Maiorino, mentre totalente assente la Paganese Calcio. A casa sua.
Più volte, tra lo stupore generale la presentatrice Lucia Trotta ha chiamato il presidente Trapani o un rappresentante della società azzurra per ritirare il "Premio Gerardo Violante" per i 15 anni di presidenza. Ma nulla. Assenti nella propria città, mentre sono venuti i rappresentati da Salerno e Nocera. Una brutta caduta di stile che non è passata inosservata, dai commenti e dal brusìo dei presenti che si sentivano in sala. Nulla di nuovo. Non è la prima volta che la Paganese scivola in questo modo. Come dimenticare l'assenza della società in occasione della proiezione del film di Salvatore Francavilla sempre a Pagani l'anno scorso. Eppure non mancano in società le figure per presenziare a delle serate, se fosse impossibilitato il presidente, come quelle di ieri quando si ricorda una figura nobile dello sport della nostra città, che ha lavorato anche per la Paganese. Relazioni zero. Ancora una volta la Paganese Calcio ha perso l'occasione per mostare la parte migliore. La Paganese rappresenta un simbolo di una città e forse qualcuno se lo sta dimenticando. La sua crescita non si manifesta solo con la militanza nel calcio professionistico. Ieri sera la Paganese ha perso ancora!
Peppe Nocera
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