LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

11.10.2015 09:44



Se dopo la gara con il Messina avevo invitato a non storcere il naso per il pareggio, ora siete liberi di farlo a giusta ragione dopo la prima sconfitta stagionale. E' ovvio che prima o poi sarebbe arrivata ma uscire a mani vuoti da Rieti contro una squadra, la Lupa Castelli Romani, che nelle prime cinque aveva ottenuto solo due pareggi e che non aveva brillato per gioco e qualità della rosa fa rabbia.
E non vale la scusante del tabù, visto che storicamente da quelle parti non abbiamo mai raccolto tanto dalle sfide degli anni ottanta con la Lodigiani del bomber Silenzi, passato poi al Torino e al Napoli, a quelle della Cisco Roma di Di Canio o contro lo stesso Rieti di Zarineh, sino alla Lupa Roma del bomber Tajarol che l'anno scorso c'impallinò allo stesso modo con cui l'ha fatto Scardina, dimenticato da Magri come allora fece Bocchetti.
Corsi e ricorsi storici anche per Marruocco che continua a lanciarsi in uscite inopportune dai pali e dopo quella con il Messina sabato ha concesso il bis nell'occasione del vantaggio laziale. Però questo è Marruocco: ti dà, vedi miracoli con Foggia, Andria e deviazione sul palo con la Lupa Castelli e ti toglie sperando che non s'infortuni, un altro classico della stagione tipica dell'esperto portiere azzurro.
Sino ad ora avevamo sottolineato la perfezione della gestione tecnica di Grassadonia, ma la voglia di stupire delle passate gestioni dell'ex tecnico del Messina, che già conosciamo a Pagani, comincia a riaffiorare. Fuori dall'undici iniziale Mirko Esposito, il migliore sino a questo momento, per Palomeque con probabile scusante del terreno pesante, se questa è la ragione del cambio a meno di un malanno improvviso di cui non ho conoscenza.
Poi discutibile anche la sostituzione di Caccavallo, con successivo malcontento del calciatore all'uscita verso la panchina, l'unico a cercare la porta nella dignitosa ripresa dopo il timido approccio di un primo tempo scialbo e capace di inventare qualcosa.
Da sottolineare poi la mancanza di fame che la Paganese ha mostrato in campo, scesa forse già troppo sazia dopo le scorpacciate iniziale ma forse non s'è capito che siamo solo alla sesta e non s'è fatto nulla. Bene ritorniamo tutti sulla terra e ripartiamo contro l'Akragas dove peseranno le assenze di Carcione e Rosania. 

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