RINVIO TARANTO-PAGANESE: DECISIONE INGIUSTA
"La Lega Pro ha deciso di rinviare a data da destinarsi la partita Taranto-Paganese in programma domenica 26 pv, dopo i gravissimi fatti accaduti oggi che hanno portato all’aggressione dei calciatori pugliesi. L’atto obbliga tutti a riflettere e, a tal fine, il Presidente Gabriele Gravina, porterà il tema nella riunione del Consiglio Federale di lunedì 27". Questo il testo del comunicato inviato dalla Lega Pro in merito alla decisione presa dopo le violenze subite da alcuni calciatori rossoblù. Alla luce di questo inaccettabile episodio e soprattutto dopo gli altri atti sconsiderati e violenti, che hanno coinvolto nelle scorse settimane i calciatori di Matera, Catanzaro e Ancona per rimanere nell'arco temporale di questa stagione, ritengo a maggior ragione superficiale ed ingiusto tale provvedimento. Mi spiego. Per capirci secondo me questa decisione, rinviare la sola gara di Taranto, determina due ingiustizie: la prima rende meno l'effetto che doveva scaturire, ovvero focalizzare l'attenzione che si sarebbe creata rinviando tutte le gare della Lega Pro; in secundis, falsa il campionato, dato che a causa del fitto calendario è probabile che si torni a giocare fra un mese. A condizioni probabilmente diverse per Taranto e Paganese. Mi soffermo però sulla prima ingustizia.
Domenica scorsa c'è stato un quarto d'ora di ritardo per sensibilizzare e solidarizzare verso le società, i cui tesserati avevano subito delle aggressioni. Nel comunicato che spiega le motivazioni della Lega si legge: "l'atto obbliga tutti a riflettere" ma in tale caso si obbliga a riflettere solo a Taranto come se anche nelle altre realtà non potrebbero verificarsi, eventualmente, questi atti d'inciviltà e di anticultura sportiva. Se bisognava riflettere e dare un segnale, bisognava fermare il campionato, tutte le gare delle 60 formazioni di Lega Pro, non solo quella di Taranto. Penso che s'è persa una buona occasione per fare qualcosa di veramente significativo cioè lo stop del campionato per una giornata. Certo che oltre ad esprimere la solidarietà verso i calciatori del Taranto coinvolti è indubbio sottolineare come il perpetrarsi di tali atti svilisca il vero senso di uno sport il cui attore principale, il pallone, è ormai sgonfio. Un altro colpo inferto ad un movimento già relegato ad eventi di nicchia, per quanto riguarda le presenze sempre più in calo, che con questi episodi contribuiscono solo a far lievitare il disinteresse.
Peppe Nocera
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