SIRIGNANO NON SI NASCONDE: "PRESTO I RISULTATI ARRIVERANNO, SIAMO UN GRUPPO UNITO"
Il difensore azzurrostellato si racconta al quotidiano la Città: "Possiamo centrare la salvezza senza troppi affanni"
Il match tra Paganese e Bari si avvicina. Sabato alle 15 il signor Rutella - quarto anno in Can C - darà il via alle ostilità al Torre tra due squadre che necessitano di una vittoria per continuare ad inseguire i rispettivi obiettivi. Al momento sembra essere in dubbio la presenza di Ciro Sirignano a causa di un piccolo infortunio all’adduttore sinistro rimediato nel finale della trasferta di Castellammare. Il granitico difensore classe 1985, alla sua seconda esperienza a Pagani, è ormai diventato una certezza del reparto difensivo. “Nelle prime settimane mi sono allenato con poca intensità a causa di una lesione avvertita nell’amichevole con la Salernitana, a ritiro praticamente concluso. - racconta l’ex Virtus Verona - Dopodiché ho forzato ed ho giocato male nelle prime partite, poi nella settimana successiva alla partita con la Turris ho potuto beneficiare di alcuni giorni continui di lavoro e quindi da lì in poi sono entrato definitivamente in condizione.”
Come ha ritrovato Pagani e la Paganese dopo quattro anni di lontananza? Ci sono analogie o differenze che ha subito riscontrato tra Grassadonia ed Erra?
Dal punto di vista societario c’è la stessa organizzazione di allora e questo mi ha portato a ritornare di nuovo. Sui due mister posso dirti che hanno metodologie di lavoro differenti: Grassadonia curava davvero tanto i dettagli, mentre Erra prepara altrettanto bene la partita, lasciandoti più libero dalle pressioni.
Lei fa parte di quei sei o sette giocatori di esperienza all’interno dello spogliatoio. Qual è il vostro ruolo nei confronti dei più giovani? Che tipo di ragazzi avete trovato?
Io ho girato tanto e rispetto a quando ero giovane il calcio è molto cambiato. I nostri sono bravi ragazzi ed hanno buone prospettive, ma dovranno sempre impegnarsi al massimo ed essere disponibili ad apprendere cose nuove. A me onestamente ha colpito molto la foto che ha fatto il giro sui social dei tre giocatori del Genoa in tribuna a chattare mentre la loro squadra perdeva 2 a 1 all’86’, una cosa inaudita.
Sono passate 13 giornate, quindi un terzo del campionato è volato via. Lei che ha avuto modo di conoscere bene la rosa, può dirci in che zona della classifica vede questa squadra a fine campionato?
Innanzitutto so che ad oggi potevamo avere almeno cinque punti in più. Per la fine del campionato vedo una salvezza tranquilla, poi se facciamo girare a favore alcuni episodi in campo possiamo ambire anche ad altro. Le qualità per farlo ci sono.
Quando un giorno si ritirerà, ha già deciso che tipo di carriera intraprendere?
Nel periodo di lockdown ho sfruttato l’opportunità di partecipare online al corso di allenatore Uefa B ed a breve devo svolgere l’esame. In futuro vorrei insegnare i valori del calcio di una volta ai giovani, magari facendogli prendere le scelte giuste per la loro carriera da calciatore, mettendo a disposizione tutto il mio passato. Da ragazzo ho fatto il classico e poi mi sono laureato in Scienze giuridiche, nonostante giocassi in B, quindi non dovessi riuscirci avrei una strada alternativa.
Gerardo De Prisco
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