IN PUNTA DI PEPE - CONFUSIONE TECNICA E SOLUZIONI CHE NON ARRIVANO
Erra parla di "prestazione positiva", ma contro il Francavilla non si sono viste brillantezza e pericolosità
Non è un momento facile per la Paganese. È evidente che qualche ingranaggio non gira a dovere e non lo si può nascondere. Lo dice la classifica, il terreno di gioco fornisce ulteriori conferme e lo sottoscrive il malcontento della società che, come auspicava l’intero ambiente, si aspettava ben altro rendimento in termini di punti e di gioco. È questo il tasto dolente. Così come contro la Cavese, le successive prestazioni contro Vibonese e Virtus Francavilla hanno certificato le difficoltà tattiche ed anche fisiche di un gruppo che sembra faticare a trovare la chiave giusta per trovare la giusta dimensione. C’è confusione abbinata alla forsennata ricerca di soluzioni che non arrivano. Di possibili cause se ne possono elencare diverse, ma su un punto rimango di sasso. Ormai, come consuetudine per cause di forza maggiore, non è possibile confrontarsi in sala stampa con i protagonisti alla vigilia della gara ed al triplice fischio finale. Ottimo il lavoro degli amici dell’ufficio stampa che ci permette di interagire da remoto con i tesserati.
Ho ascoltato le dichiarazioni di Erra dopo il deludente pareggio a reti bianche con la Virtus Francavilla. Il tecnico ha parlato di una “prestazione positiva, di una buona reazione, dopo la debacle di Vibo Valentia”, asserendo che la Paganese avesse collezionato tre-quattro occasioni per andare in vantaggio. Qui cala il gelo. Non credo di aver assistito ad un’altra partita, così come i colleghi ed i pochi fedeli spettatori del Marcello Torre. Al sottoscritto è sembrato l’opposto. Ci sarà anche stata la maggiore determinazione e cattiveria messa in campo, ma non mi è parso di vedere gli azzurrostellati così tanto brillanti in termini di gioco e tanto più pericolosi in area avversaria. Crispino, portiere della Virtus Francavilla, non è stato mai impegnato e questo dato è inconfutabile. Ho assistito solo ad una buona pressione, ma un tiro al bersaglio o quantomeno tentativi concreti di gonfiare la rete sono rimasti solo sulla carta o ancorati nella mia incrollabile fede di tifoso passionale della magica stella.
È tempo di fare riflessioni serie ed immediate. Tre punti sono pochi e bisogna guardarsi dentro. Il mio non è un atto d’accusa ad Erra, che reputo un allenatore preparato oltre ad essere una persona estremamente educata ed equilibrata, ma stavolta anche qualche sua valutazione avallata dalla società non è andata per il verso giusto. Alcuni elementi (vedi Squillace e Benedetti) sono stati espressamente richiesti dall’allenatore e sembrano non poter dare alcuna qualità in zone del campo dove imperversavano Perri e Capece prima del lockdown. Eppure Erra li conosceva e ne ha sponsorizzato l’ingaggio. Si può sposare con convinzione un progetto fatto di giovani da lanciare in orbita, ma non sono poi così tanto sicuro che il trainer di Coperchia si sia calato in questa realtà tra calcoli numerici e combinazioni tattiche che possono togliere lucidità nel momento delle scelte.
Anche l’aspetto fisico non può essere sottotaciuto. Mendicino non ha effettuato una preparazione adeguata, ma sembra essere più in palla di altri compagni che hanno sostenuto l’intero romitaggio. Mi fermo perché siamo pur sempre alla sesta giornata e con un derby all’orizzonte da affrontare con il coltello tra i denti, l’unica arma attualmente a disposizione della Paganese. Perché poi non vedo tanti aspetti positivi come ha sostenuto Erra mercoledì sera. Spero però che abbia ragione ed è l’augurio che faccio alla persona prima ed al tecnico poi.
Francesco Pepe
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