LA PARTITA DEL TIFOSO: CARO AUTERI, PENSAVI DAVVERO DI VINCERLA 'STA PARTITA?
Finalmente, tornato al calduccio di casa, sento di nuovo le mani riprendere un po’ di calore e un minimo di funzionalità. Ora sono anche in grado di scrivere qualcosa.
Siamo pronti, partiamo! P.S. (al mio personalissimo censore): puoi omettere questa frase, se vuoi. Mi sa troppo di quel tipo saccente e antipatico di Sportitalia. Poi fai tu…
Il primo pensiero è per quel signore secco e lungo, riccioluto, antipatico ai più, che i ben informati mi riferiscono essere l’allenatore del Matera. Ma quanto sei bravo, tu? Quanto? Ma davvero senza l’errore del portiere, avresti vinto la partita?! Questa è un’affermazione che manco il compianto e più efficace di te, Catalano, il mitico re dell’ovvio, avrebbe potuto partorire. E dicci un po’, simpaticò, pensavi davvero di vincerla, ‘sta partita? E dicci un po’, simpaticò, cosa avresti fatto per vincerla? E noi, per perderla? Scusate lo sfogo ma quando questo qui viene a Pagani, riesce a tirare il peggio, in ognuno di noi. Chissà perché? Ho visto persone perbene, serie, educate, diventare degli hooligans, al solo vederlo accomodarsi in panchina. Mi hanno raccontato di un giovane tifoso, seminarista, abbandonare l’idea di farsi prete, dopo una partita della Paganese contro il personaggio di cui sopra, ritenendo che la metà dei dieci comandamenti non dovesse essere applicata a questo qui. Sembra che il ragazzo si sia arruolato nella Legione straniera. In realtà, non so quanto sia attendibile la fonte. Io la riporto così come l’hanno raccontata. Come si dice: ambasciator non porta pena.
Un gradino più in basso dell’ex allenatore del Benevento, in termini di simpatia, lo merita quello lì che correva per il campo, avanti e dietro, con la maglietta giallo fluo. Non vi preoccupate, non dico niente di compromettente, sono una persona seria. Dico solo che dopodomani è capodanno. Di solito, a capodanno, si mangiano i frutti di mare. Può essere, a volte, che qualche frutto di mare, se non lavato bene, possa causare spiacevoli tossinfezioni alimentari. Niente di grave, per carità. Però meglio stare attenti.
Ieri abbiamo fatto un’ottima gara e il pareggio è giustissimo. Quindi, prendi e porta a casa, che il punto a Pagani è buono, senti a me! Ho visto (finalmente) un ottimo Herrera! Anche il capitano ha giocato bene. Bravi Maiorano, Picone e Della Corte. Vincenzone si è abbuscato lo stipendio senza lavorare, anche stasera. Silvestri mi è piaciuto perché è cazzimmoso ed ha paliato la maggior parte di quelli che gli sono capitati a tiro.
Antimo Iunco. Ragazzi, io sono innamorato (calcisticamente, è sempre meglio puntualizzare, visti i tempi) di Antimo Iunco. Volete sapere come la vedo io? Iunco è il giocatore più forte della categoria. Ecco, l’ho detto. Quindi: Antimo Iunco! A buon intenditor, poche parole! Chi manca nel quadretto? Reginaldo! Questo insulso gioco di parole, mi permette di ringraziare personalmente il brasiliano. È stato cortese e disponibile, quando gli ho chiesto una dedica da fare alla mia nipotina, sua grande tifosa. Lo ringrazio pure perché mi ha dovuto aspettare per un selfie (eh sì, sembrava che stessimo lì lì per segnare e sono rimasto cinque minuti col telefono in mano, con lui in posa, ad aspettarmi), insieme al suo simpatico figlioletto.
Detto ciò, auguri di buon anno a tutti. Auguri alla nostra vecchietta, che superati brillantemente, seppur con qualche acciacco, i prima 90 anni, possa continuare ad affermarsi e farsi valere. Che possa, nonostante l’età, riuscire finalmente a fare un altro piccolo passo. Un ultimo gradino. Uno solo. Il più difficile. E se non dovesse essere (ma io ci crederò sempre!), che possa continuare a essere la nostra passione, la nostra gioia, la nostra sofferenza. Il nostro orgoglio.
Alberto Maria Cesarano
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