LA PAGANESE VISTA DA...NOCERA: GRAZIE AL FRANC...HINO TIRATORE
Avevo parlato con un amico prima della partita, qualche ora prima, ed avevo strane sensazioni che purtroppo sono emerse in tutte le loro difficoltà in campo. Arrivato in ritardo di qualche minuto allo stadio (che orario orribile per una partita nel giorno del Sabato Santo!) mi son ritrovato con la mia Paganese già in svantaggio e le mie strane sensazioni aumentavano e trovavano conferme. Già alla vigilia, i forfait di Reginaldo ed Herrera non lasciavano trasparire nulla di buono e poi mettiamoci che nella rifinitura s'infortunava anche Della Corte e durante la gara e dopo pochi minuti anche capitan Pestrin, ecco che le brutte sorprese si allargavano, a macchia d'olio, sul pomeriggio pre pasquale. Gara subito in salita e pure con il vento contrario. Non è giornata. Grassadonia, dalla panchina, sembra non riuscire a cambiare l'inerzia di una partita e dei suoi ragazzi. Manovra lenta, poche idee, tante attenuanti, ospiti che pressano alti e difendono tutti dietro la linea della palla a protezione del prezioso vantaggio. Tutti contro. Giocatori evanescenti, vedi Bollino e Firenze, due pesci fuor d'acqua, che fanno poco o niente per inventare qualcosa. Anche Cicerelli cerca di abbozzare qualche accelerazione delle sue ma con poco costrutto. Sembra una gara di fine stagione. A volte irritante per come viene interpretata dal cuore degli azzurri che non riescono a metterla nemmeno sulla bagarre, per sterzare la storia di una gara nata storta e che stava finendo peggio. Ed invece ancora una volta, come spesso sta capitando in questo girone di ritorno la dea bendata, impersonificata dal calciatore della Vibonese, Franchino, decide di darci una mano. La Paganese senza quell'ingenuità di Franchino che abbatte Picone, con il pallone tra le mani del suo portiere, non avrebbe mai raddrizzato la gara. Avevo esaurito tutte le mie speranze se non l'ultima carta che mi son giocato invitando mio figlio a seguire gli ultimi minuti dalla prima fila della ringhiera della tribuna, per accompagnare quasi gli azzurri. Non m'ero quasi accorto del rigore, pensando esclusivamente a vedere sventolare il cartellino rosso a Franchino, poi l'illuminazione dell'indicazione dell'arbitro per la più bella sorpresa della giornata. Bella perchè inaspettata. Guardo, non guardo, poi decido di guardare lasciandomi andare, dopo anche il semi infarto sul cucchiaio di Cicerelli, ad un lungo abbraccio con mio figlio. Le sorprese nel calcio non finiscono mai e quella trovata inaspettatamente nell'uovo azzurrostellato di ieri è stata bellissima. Buona Pasqua!
Peppe Nocera
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