PROFILI - TAZZA, DIFENSORE GOLEADOR: "IN 11 AVREMMO VINTO A BISCEGLIE"
E’ un profilo destro quello del terzo episodio della nostra rubrica, lo stesso dell’out di appartenenza di Salvatore Tazza, autore del gol del momentaneo vantaggio azzurrostellato in quel di Bisceglie, prima del pareggio su rigore di De Sena e della sofferenza finale. Un punto che fa morale ma soprattutto muove la classifica, come afferma l’ex Benevento con un pizzico di rammarico che lascia trasparire l’entusiasmo giovanile ed anche un po’ di sana presunzione. “E’ stata davvero una buona Paganese, senza l’espulsione di Nacci l’avremmo portata a casa. Ci è mancata un po’ di esperienza ma sono felicissimo per il gol e per aver contribuito a questo risultato”.
Per te è la seconda stagione a Pagani, cosa ti ha spinto a rimanere qui e quali differenze hai trovato tra Fabio De Sanzo e Luca Fusco?
“Mister Fusco ci fa giocare di più, cerca sempre di farci applicare le sue metodologie e possiamo solo migliorare con lui. La seconda parte di stagione che feci qui a Pagani l’ho vissuta con tanta voglia ed entusiasmo, mi sono trovato benissimo ed è stato facile accordarmi con la dirigenza. Con quelli rimasti abbiamo creato un bel gruppo, con Scarpa, Della Corte ed Acampora ho legato tantissimo”.
Proprio di quest’ultimo, visto che lo conosci bene, potrai dirci cosa gli è passato per la testa in quegli ultimi istanti di gara che gli sono costati l’espulsione?
“Piersilvio ha sbagliato a reagire ma l’arbitro ha esagerato. Non era un fallo tale da giustificare l’espulsione, mancavano pochi secondi alla fine e probabilmente ha voluto fare un po’ il protagonista”.
Dalla primavera del Bologna al Benevento con l’esordio tra i pro con la Reggina dell’ex allenatore azzurrostellato Agenore Maurizi, ma il dato che sorprende sono le sole due presenze: cosa non funzionò a Reggio?
“E’ un periodo che non ricordo volentieri, non mi sono trovato bene ed il mister aveva delle idee tutte particolari che a lungo andare mi penalizzarono”.
Manna dal cielo per gli sportivi paganesi, che di certo non hanno amato il tecnico di Colleferro...
“Me l’hanno detto che qui non è ben visto (ride,ndr) ma comunque resta un buon allenatore, può capitare a tutti di avere delle divergenze con i propri calciatori”.
Da terzino, ruolo ormai sempre più desueto tra i benpensanti del calcio moderno, qual è il calciatore che ammiri di più?
“Da napoletano e tifoso del Napoli seguo con interesse Mario Rui, che rappresenta il prototipo di terzino che più mi piace. Il mio idolo assoluto però, resta Maicon”.
Il sogno nel cassetto, oltre alla salvezza azzurrostellata, è quello di tornare in Sannio?
“Sto lavorando per questo, due stagioni fa partecipai al ritiro precampionato e quando i miei ex compagni ottennero la promozione fu una gioia immensa, infatti andai subito lì a festeggiare con loro. Sarebbe bello poterci tornare da protagonista”.
Giorgio Francavilla
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