QUATTRO CHIACCHIERE CON...FABIO DE SANZO: "SPERIAMO CHE IL TORRE TORNI QUELLO DI QUANDO GIOCAVO IO"
Inizia questa settimana un'altra rubrica di PaganeseMania: "Quattro chiacchiere con...". Ogni settimana Carmine Torino intervisterà un ex della gara, un doppio ex, un addetto ai lavori che possa fotografare il momento della Paganese e la prossima sfida.
Questa settimana la nostra rubrica ospita uno dei giocatori più amati della recente storia calcistica azzurrostellata, Fabio De Sanzo. Roccioso difensore e mastino insuperabile, nei suoi tre anni con la camiseta azzurra è riuscito a conquistarsi non solo i gradi di capitano della squadra ma anche ad essere un punto di riferimento per la società e per i tifosi che affettuosamente lo hanno ribattezzato “Kazzimma De Sanzo” per la sua grinta e per il suo attaccamento. Dopo l'esperienza di Pagani, il difensore calabrese è stato proprio al Monopoli, prossimo avversario della Paganese.
Lo storico tifoso della Paganese Luis Conforti soleva ripetere "quando si dice Pagani, si dice mamma" e per Fabio De Sanzo Pagani è una seconda casa dopo la natìa Castrovillari.
“Hai detto bene. Pagani e la gente di Pagani sono come la mia famiglia. Tre anni bellissimi dove ho assaporato la gioiosità di un popolo e non lo dico per plagio, non è mio stile che non è secondo a nessuno per attaccamento e affetto”.
In tre anni, tra Serie D con De Feo e Giacomarro come allenatori e un anno di C con Palumbo, 71 le presenze e 6 le reti segnate, un playoff giocato e due campionati vinti consecutivamente dalla D alla C2 e dalla C2 allo storico ritorno in C1 dopo 30 anni.
“Che emozioni!! Ricordo entrambe le vittorie dei campionati, la gente impazziva, ci ha idrolatrato, ci ha fatto sentire calciatori di categoria superiore. Ricordo la sera della sfida al Brindisi al Torre, non ci entrava uno spillo in nessuno dei settori del nostro stadio”.
Dopo un’estate travagliata, la Paganese è dovuta ricorrere al Tar per essere riammessa e tu hai seguito con sofferenza e attaccamento questo periodo...
“Il peggio è passato, ora bisogna ricordarsi che si è inseriti in uno dei gironi più forti degli ultimi 10 anni di Lega Pro. Foggia, Lecce e Matera faranno campionato a se ma la Paganese è attrezzata per aspirare ad uno dei restanti sette posti per i playoff".
Domenica, al Marcello Torre, arriva il Monopoli. Tu sei stato in Puglia nella stagione 2007/2008 collezionando 24 presenze e siglando due reti, che ricordi hai della piazza biancoverde?
"Sono stato a Monopoli subito dopo la vittoria del campionato di C2 con Palumbo. E' una piazza esigente, pubblico caloroso, ma quell’anno incappammo in una società poco organizzata e con gente che nulla avevano a che vedere con il calcio ma solo e soltanto gente che voleva apparire. Rispetto alle precedenti esperienze che avevo fatto, incontrai molte difficoltà, ma oggi il calcio ed il modo di fare calcio in questa città è cambiato. C’è una società seria, un tecnico preparato ed un pubblico caloroso che non smette mai di incitarti”.
E c'è un capitano che tu conosci benissimo: Pasquale Esposito.
"Pasquale per me non è stato solo un compagno di squadra ma è stato un fratello. Quando andai via da Pagani, gli ho lasciato in eredità i galloni da capitano che lui ha sempre onorato alla grande. Sapevo a chi lasciavo la mia eredità. E’ un grande come uomo e come professionista ma spero che domenica si faccia prendere da quella emozione che sicuramente avrà salendo le scale del Torre e magari aiuterà la Paganese a vincere (ride, ndr).
Che sfida ti aspetti?
"La Paganese deve vincere, ha bisogno dei tre punti per dare continuità di risultati e per dare una gioia al pubblico ed al patron Trapani che ha allestito una compagine di tutto rispetto. Spero che sia una grande giornata di sport e che il pubblico trascini la squadra alla vittoria così come accadeva ai miei tempi. Forza Azzurri e Forza Paganese”.
Carmine Torino
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