GALIGANI E' FIDUCIOSO: "LA PAGANESE PUO' FARCELA, ESCLUSIONE INGIUSTA"
Un curriculum di tutto rispetto, un fine conoscitore del calcio vero, quello che conta. Stiamo parlando di Vittorio Galigani, decano dei direttori sportivi. Da uomo di calcio e attento osservatore, non potevamo non chiedere un parere sull’attuale situazione del calcio di Lega Pro all’indomani del Consiglio Federale di martedi scorso. “E’ stato un Consiglio Federale molto drastico dove come sempre a farla da padrone è Lotito con il gruppo presidenziale, la Serie B con Abodi ed una parte della Lega Dilettanti”.
La Lega Pro attraversa un periodo particolare, il format delle 60 squadre stenta a decollare e molte società saltano.
“Martedì, intanto, ci sarà il termine ultimo per le presentazioni delle domande di ripescaggio. C’è chi è pronto a presentare tutta la documentazione e chi non farà nemmeno domanda tra le società aventi diritto. I tempi sono ristretti e bisogna strutturare bene la cosa. Il presidente Gravina sta facendo delle ottime cose, qualcosa è già cambiato ma ci vuole ancora tempo per rendere perfetta la macchina organizzativa”.
Crede che Gravina sia uscito sconfitto e delegittimato dall’ultimo Consiglio Federale?
“No, anzi. Lui ne uscirà da vincente perché alla fine riuscirà a varare il format delle 60 squadre almeno per la prossima stagione. Oggi per fare calcio bisogna essere solidi economicamente. E’ di queste ore l’udienza che ha visto il Como andare incontro al pre-fallimento, lo stesso Pisa il cui presidente è indagato per bancarotta. Il Lanciano è scomparso e nonostante la retrocessione non ha presentato nemmeno la domanda per l’iscriziuone in Lega Pro, il Modena di Caliendo qualche problemino l’ha avuto, il Brescia con un fardello di 8 milioni di debiti è riuscito in extremis ad iscriversi così come il Vicenza che ha una situazione simile alla sua Paganese”.
A proposito di Paganese, come ha visto la vicenda degli azzurrostellati e cosa prevede in vista del ricorso presentato questa mattina Trapani al Collegio di Garanzia del Coni?
“Secondo me, la questione andava gestita meglio da parte della Covisoc. Se una società è indebitata con il fisco, tu che sei deputata ai controlli non puoi arrivare a giugno o a luglio e chiedere documentazioni e certificazioni quando sono già tutti al mare. Dovevi pensarci prima quando fai i controlli alle società periodicamente e metterle in guardia in vista della stagione successiva. Io credo che al Collegio di Garanzia del Con la Paganese la spunterà perché, oltre ad essersi affidata ad un valente professionista, porterà la documentazione necessaria per far sì che i campani possano rientrare dalla porta secondaria e riprendere il loro cammino. Ho parlato con il presidente Trapani e gli ho consigliato alcune cose tra cui uno scambio di documentazioni con il Vicenza, la cui vicenda è analoga. Non giova a nessuno far morire la Paganese, al fisco che perde i soldi ma soprattutto sotto l’aspetto occupazionale si perderebbero 50/60 posti di lavoro tra giocatori, tecnici e impiegati. Anche per il settore giovanile sarebbe una grave perdita per il territorio dove la società è ben presente e partecipa con grande impegno ai vari tornei professionistici. Ma la cosa che più mi preme sottolineare è quella che si vanificherebbero oltre 10 anni di sforzi economici della famiglia Trapani”.
Carmine Torino
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