L'ARCHIVIO RACCONTA: QUANDO CI SEGNO' UN FUTURO AZZURRO
Non c’è troppa polvere sul plico relativo ai precedenti relativi alle sfide con il Catanzaro che hanno preso vita a partire dalla stagione 2011-’12. Per di più sono assolutamente negativi se si pensa che, in sei gare sin qui disputate, la Paganese non ha mai vinto contro i calabresi.
Al mitico “Ceravolo”, stadio intitolato al grande presidente della serie A, dove giocano e hanno osato le aquile giallorosse, in tre gare gli azzurri non hanno mai raccolto un punto mentre al “Torre”, dopo due pareggi, l’anno scorso di questi tempi è arrivata anche la prima sconfitta interna della storia (1-3).
Però scavando, scavando nel mio archivio quella della passata stagione è sì la prima sconfitta interna con il Catanzaro, ma in campionato, perché il primo confronto ufficiale tra le due formazioni avvenne 32 anni fa. Era il 22 agosto del 1982 e la Paganese, partecipante al campionato di C1, affronta il Catanzaro, prossimo ai nastri di partenza di quello di serie A, per la seconda giornata della Coppa Italia Professionisti ’82-’83, inserita nel Girone 7 con Cesena, Arezzo, Cremonese e Sambenedettese. Diritto acquisito, come avveniva allora, per aver conquistato il sesto posto nella stagione precedente. Dopo aver pareggiato nella giornata d’esordio allo “Zini” di Cremona contro l’undici di Mondonico, che tra le sua fila annoverava i vari Bonomi, Bencina e Vialli, la Paganese fece il suo battesimo interno, nella massima manifestazione tricolore, al “Vestuti“ di Salerno per l’indisponibilità del Torre.
Il Catanzaro di mister Bruno Pace, dei vari Zaninelli tra i pali, Santarini, De Agostini, futuro terzino sinistro della Juve e della Nazionale, Braglia, attuale tecnico del Pisa, del bomber dell’epoca Edy Bivi e dello straniero Nastase, s’impose per 2-0 con reti di De Agostini e Bivi su rigore. La gara, giocata in notturna, vide una gran affluenza da Pagani, per scoprire i nuovi azzurri di mister Nenè, ex scudettato del Cagliari 1970 quello di Gigi Riva, come Giusto prelevato dal Padova, Mosconi dal Treviso, Onorini dal Legnano, Bortot dalla Lucchese e Domenichini, dall’Empoli, che in seguito diventerà vice di Spalletti alla Roma.
Chiuse il girone all’ultimo posto con due punti grazie al pareggio conquistato a Barra contro la Sambenedettese e perdendo le altre due gare: ad Arezzo (3-0) ed in “casa” con il Cesena, altra formazione della massima serie (1-3), composta dai vari Buriani, Filippi, Piraccini e dell’austriaco Schachner.
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