IL MOVIOLONE: BUONA LA GESTIONE GARA DI CHINDEMI. RESTANO DUBBI SUL GOL DELL'UNO A UNO
Ancora una volta, il giorno dopo, siamo qui a leccarci le ferite e a chiederci quanti punti questa Paganese avrebbe ottenuto, se non ci fossero state le defaillance difensive e i c.d. black out che hanno caratterizzato, in negativo, le nostre prestazioni in questo inizio di stagione travagliato. Certamente una classifica bugiarda se si pensa che squadre come il Cosenza e il Monopoli, che non sono apparse per niente temibili, seppur ben disposte in campo, hanno quasi il doppio dei punti degli azzurrostellati. Al Massimino di Catania la gara è stata ben diretta dal sig. Alessandro Chindemi della sezione di Viterbo, al suo secondo anno tra i professionisti, coadiuvato da Luca Cassarà della sezione di Cuneo e Andrea Fusco della sezione di Torino, entrambi al quarto anno in Lega Pro. Quattro i cartellini estratti nel corso della gara, tutti corretti. In particolare, Maiorano e Biagianti vengono sanzionati col cartellino giallo nel corso della prima frazione di gara, nell'intervallo di due minuti, per due falli analoghi. Stesso metro e stesso giudizio per il direttore di gara che ha saputo farsi accettare in campo dai calciatori. Ciò si evidenzia dal fatto che nonostante la regolarità dei gol del Catania fosse dubbia, per la posizione al limite del FG di Paolucci prima e Biagianti poi, nessun calciatore azzurrostellato ha accennato proteste come solitamente siamo abituati a vede.
Due valutazioni di estrema difficoltà per l'assistente Fusco. Dalla visione al rallentatore non vi sono dubbi sulla bontà della decisione della terna arbitrale sul gol siglato da Biagianti che regala i tre punti agli etnei. Il centrocampista rossoblu è infatti tenuto in gioco da Alcibiade. Resta invece qualche lecita perplessità sul gol del pareggio. E' il minuto 68', cross dalla destra di Di Cecco, Barisic spizzica quanto basta, la palla giunge a Paolucci che (come si può vedere dalla foto) sembra leggermente avanti rispetto al penultimo difendente che presumibilmente è Pestrin. Non è facile dare un giudizio su questa valutazione di estrema difficoltà, non avendo la possibilità di rivedere l'azione da un'altra prospettiva. Certamente, va detto per onestà che se anche fosse FG, lo sarebbe di pochi centimetri e le disposizioni in tal senso, suggeriscono ai direttori di gara di favorire l'attacco.
Dieci punti in undici gare, un bottino misero se si considera la qualità espressa dagli undici di Grassadonia nelle ultime apparizioni, ma si sa, nel calcio contano i numeri e allora, senza creare allarmismi, occorre dare una sterzata, partendo da domenica contro una diretta concorrente per la salvezza.
Daniele Ferrara
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