LA SOTTIL TATTICA: IL NUOVO VECCHIO ATTACCO
Pronti per vedere all'opera il nuovo attacco della Paganese? Da una giornata all'altra si è passati da Caccavallo e Herrera a Longo e Malcore ai lati di Girardi, o Bernardo all'occorrenza. La realtà è questa, poi solo il campo saprà dire se nello "scambio" la Paganese ci ha guadagnato e ci ha perso. In settimana sono nate due scuole di pensiero, equamente distribuite, pro e contro le due cessioni eccellenti. Indubbiamente, con l'assenza di Herrera e Caccavallo, gli azzurrostellati perdono quella dose di imprevedibilità che in alcune gare ha fatto la differenza - ma che non è emersa sempre in maniera continua - una buona fetta di punti realizzati, di gol fatti e di giocate che poi sono valse reti. Fra parentesi: quando un giocatore manifesta la volontà di andar via e non rende come dovrebbe (le ultime due gare dei due attaccanti sono state da insufficienza piena), la società non può e non deve trattenerli. Senza dubbio adesso sarà curioso capire quale sarà la nuova fisionomia dell'attacco della Paganese. L'impressione è che al Granillo scenderà in campo un reparto avanzato "provvisorio". Nel senso che Longo e Malcore con molta probabilità non saranno i titolari da qui alla fine, anzi per l'ex attaccante di Lecce e Nocerina si parla addirittura di una partenza, frenata dal suo contratto pluriennale. Infatti, i "nuovi" esterni azzurrostellati saranno di "mauriziana" memoria: Deli e William. Entrambi arrivati lo scorso anno, entrambi scelti per il tridente offensivo dell'allenatore laziale anche se di fatti insieme giocarono col contagocce, dato che ben presto si passò al 3-5-2 e la stagione del brasiliano fu costernata da acciacchi a raffica. Due giocatori dalle indubbie qualità tecniche, che avranno un anno di maturità e maturazione in più rispetto alla scorsa stagione, sperando che il classe '92 del Genoa si sia lasciato alle spalle i suoi problemi fisici. Sarà questa l'occasione per recuperare anche il talento Deli, in una stagione per lui importante dopo la cessione a titolo definitivo al Parma. Quest'anno ha avuto poco spazio, ha spesso giocato da mezz'ala anche se le cose migliori le ha fatte vedere quando ha giocato in un ruolo più avanzato. Per ora si va avanti così, attendendo altre novità dal mercato (si parla comunque dell'arrivo di un altro esterno d'attacco) e soprattutto la risposta del campo, l'unico inconfutabile giudice. Che dirà - a maggio - se le scelte si sono rivelate azzeccate o meno.
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