A BOCCE FERME

A BOCCE FERME: JUVE STABIA SALDA IN VETTA, IN CODA CI FINISCE IL CATANZARO

15.11.2016 18:45

E' favorevole alla Juve Stabia la tredicesima giornata del girone C di Lega Pro. Perché, se da un lato le Vespe potevano anche pensare di non raccogliere i tre punti nel derby di Caserta, da un altro hanno spiazzato un po' tutti i pareggi interni di Lecce e Matera contro Cosenza e Fondi, comunque due ottime squadre. In un certo senso, si è salvato anche il Foggia, che può sorridere conscio di aver limitato i danni nonostante il pari di Pagani.

Ogni derby, si sa, risveglia umori e motivazioni anche in chi può essere apparentemente in crisi. Così è stato per la Casertana, che al Pinto non ha recitato la parte della vittima sacrificale creando, invece, più di un grattacapo alla Juve Stabia, specie nel corso di un primo tempo che ha partorito anche il vantaggio. Alla distanza è venuta fuori la maggiore qualità dei gialloblù che, dopo diverse occasioni prodotte, e sebbene in superiorità numerica, hanno agguantato nella ripresa un 1-1 che è stata tutto sommato la fotografia fedele di un match vibrante ed intenso. Nessuno può recriminare e il pareggio finale, per quello che si è visto, può accontentare davvero tutti.

Preoccupa, invece, l'andamento del Lecce, che oramai non vince da ben cinque giornate (l'ultima volta fu il Francavilla a cadere al Via del Mare). Col Cosenza non si è vista una squadra propositiva e brillante e solo una perla di Mancosu ha tolto le castagne dal fuoco ai giallorossi evitando la beffa finale. Per i pugliesi è stata una gara perennemente bloccata grazie anche agli accorgimenti tattici di Roselli che hanno chiuso praticamente ai padroni di casa varchi e profondità, lasciando loro solo qualche conclusione da fuori. Emblematiche le frecciate reciproche che i due allenatori non si sono risparmiati a fine gara: Padalino ha focalizzato l'attenzione sull'atteggiamento catenacciaro del Cosenza, Roselli si è ascritto come titolo di merito (e forse stavolta ha ragione lui) il fatto di aver impedito al Lecce di giocare, punzecchiando il suo collega sull'utilizzo sbagliato dell'ex Arrigoni ("sbagliato fargli fare il Pirlo della situazione"). Restano i fatti: il Lecce non fa i tre punti da un po' e deve ringraziare gli altri che non corrono.

Anche il Matera tra le mura amiche non è andato oltre il pari col Fondi, ma almeno ha provato a far male alla retroguardia ospite con maggiore incisività, non riuscendo a centrare la porta anche per la buona giornata di Baiocco. E' mancata, insomma, solo la zampata vincente ai lucani, che ci hanno provato con tutte le forze che avevano in corpo pagando, però, anche la troppa imprecisione negli ultimi 16 metri. Era destino, evidentemente, contro un Fondi in serie positiva che, non a caso, ha raccolto il quinto risultato utile consecutivo (due vittorie e tre pari) dopo lo stop interno col Cosenza. Un momento propizio che chiamerà la Paganese all'ennesima prova di maturità, perché l'avversario è tosto e perché bisognerà dimostrare di non commettere più errori grossolani come quelli che sono costati punti profumati nelle ultime due trasferta a Cosenza e Catania.

Il Monopoli mantiene la sesta piazza ma in queste giornate sta sciupando quanto di buono fatto ad inizio stagione. I biancoverdi, sconfitti in casa dalla Vibonese, hanno raccolto appena due pari nelle ultime quattro apparizioni ed appaiono in leggera involuzione. Brutti e senza idee i biancoverdi al cospetto di una Vibonese che ha colpito subito per poi comportarsi come di regola si deve fare con un avversario dotato di accelerazioni e ripartenze brucianti: arretrare di qualche metro e privarlo di spazi vitali per offendere. E così il Monopoli è andato a sbattere costantemente contro il muro rossoblù senza creare peraltro alcunché degno di nota. Non è un caso che i calabresi siano in netta crescita nelle ultime tre gare, nel corso delle quali hanno messo insieme due vittorie ed un pari senza incassare reti.

I pareggi di Fondi e Casertana favoriscono inoltre la Virtus Francavilla, che è andata a domare il Taranto a domicilio nel posticipo serale del lunedì. Biancazzurri sempre attenti ed autori di una gara esemplare, ma quanti errori difensivi per gli ionici, costantemente lenti e distratti nei raddoppi e nelle marcature preventive. Una vittoria storica quella ottenuta allo Iacovone, come ribadito a fine partita anche dal tecnico Antonio Calabro. Il Taranto visto al Torre sette giorni prima non è che poi lasciasse ben sperare e infatti ora è terz'ultimo con soli due punti di vantaggio sul fanalino di coda Catanzaro, con la vittoria che manca oramai da due mesi (il 19 settembre fu l'Andria a cadere allo Iacovone). Prosperi, comunque, non corre rischi, almeno per ora. Per i biancazzurri, adesso settimi, si tratta invece della terza vittoria (più un pari) nelle ultime quattro gare (due consecutive in trasferta). Il peggio, insomma, è passato.
 
In zona play-off c'è ora il Catania che demolisce anche il Catanzaro, sempre più in crisi, e mantiene una media inglese perfetta: quattro successi al Massimino e tre pari esterni dopo la debacle casalinga con l'Akragas. Non ne approfitta, però, la Fidelis Andria, che comunque esce imbattuta da Messina. A proposito di Catanzaro: il club, tramite una nota, promette rinforzi a gennaio e annuncia l'investitura di Carmelo Moro a capo dell'area tecnica. E forse per Antonello Preiti è il primo segnale di un benservito imminente. Di sicuro la sua posizione è fortemente in discussione.  

Il Melfi dà invece un piccolo calcio alla crisi rifilando tre schiaffoni ad una Reggina oramai in caduta libera. Per i normanni, che hanno abbandonato finalmente la coda estrema della classifica (ora del Catanzaro), era quasi l'ultima chiamata. A maggior ragione perché se la vedevano al Valerio con un avversario anemico, reduce da quattro stop di fila che avevano ridimensionato fortemente aspettative e certezze del club. Karel Zeman ci è andato giù duro accusando la squadra di scarso carattere ed imputandole anche una condizione fisica approssimativa. Gli amaranto sono adesso penultimi quando fino ad un mese fa inducevano un po' tutti alla speranza di un campionato più che tranquillo. E pensare che nell'approccio al match, gli ospiti non erano apparsi affatto molli. Anche per questo, forse, Zeman ha rimarcato la fragilità dell'aspetto psicologico dei suoi.

Una menzione speciale va fatta anche per il derby tutto biancazzurro tra Siracusa ed Akragas, le due più recenti promosse dal campionato di serie D. Leoni contro Giganti in una sfida che mancava dal torneo di Eccellenza edizione 2001/02. Quell'anno a trionfare fu il Misterbianco e il Siracusa, finito secondo, fu ripescato dopo aver perso la semifinale play-off col Licata. Per l'Akragas, invece, solo un'anonima metà classifica. Al De Simone, domenica, la squadra di Lello Di Napoli si è fatta male con le sue mani dopo aver raggiunto un inaspettato doppio vantaggio. Mattatore Lele Catania, tra gli artefici della rimonta che ha ribaltato il risultato equilibrandolo, comunque, già alla fine del primo tempo. Stupenda la reazione caratteriale del Siracusa, alla seconda vittoria di fila e in serie utile da tre turni, e a senso unico la ripresa. L'Akragas, scavalcato proprio dagli aretusei in classifica, deve adesso guardarsi alle spalle. La crisi è aperta, dal momento che la vittoria manca da due mesi, quando ci fu il blitz di Catania, mentre all'Esseneto i Giganti hanno raccolto sei pari su sette partite con un solo successo conquistato ai danni della Virtus Francavilla. Tuttavia, dal Catania in giù, ci sono ben 11 squadre raccolte in appena sei punti. Un segnale di incoraggiamento anche per i pessimisti cronici.  

Stefano Sica
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