LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA
Non poteva finire peggio il week-end in casa Paganese. Così dopo le vicende giudiziarie che hanno investito il presidente Trapani e suo fratello, è arrivata un’altra amarezza: la sconfitta all’Arechi nel derby con la Salernitana.
D'altronde quest’ultimo dato non è una novità, visto che agli azzurri tra campionato e coppa Italia, nella loro storia non sono mai riusciti ad espugnare il terreno di gioco del capoluogo di provincia. Così dopo sei turni utili consecutivi è arrivata la prima sconfitta dell’era Sottil che lascia più di un rammarico.
Ero all’Arechi e con l’amico di tante avventure calcistiche Ciccio De Vivo, al seguito della Paganese io con il microfono e lui con la telecamera, ad un certo punto mi stava scappando il pisolino pomeridiano, visto l’orario. Sì perché se la Paganese nella prima mezz’ora era tutta rintanata nella propria metà campo ed il tridente d’attacco non sapeva com’era fatta l’erba dalla tre quarti in avanti, la Salernitana faceva uno sterile possesso palla con tiri stile rugby.
Poi ad un tratto un sussulto, il pallone a girare di Herrera sibila al fianco del palo con Gori battuto. Finalmente! Ci siamo anche noi.
Poi ancora Herrera che salta due avversari come birilli in slalom e pesca al centro Caccavallo che incrocia a botta sicura ma è centrale con Gori attento. Ci stropicciamo gli occhi e pensiamo che, come spesso ci ha abituato la Paganese di Sottil, dopo aver fatto sfogare gli avversari, a proposito che delusione la Salernitana ed il rammarico aumenta, siamo pronti ad affondare il colpo.
Invece ci affonda Schiavino. Un rimpallo sul tacco in piena area e tutto solo lancia a rete Calil che non perdona, e quando ti perdona il brasiliano di questo periodo, e così a tre minuti dal termine del primo tempo sappiamo che quel gol sarà pesante per come gira il vento dalle parti di Salerno ultimamente.
Usciamo sì a testa alta, più per demeriti della Salernitana che per meriti nostri. Sfioriamo il gol con Schiavino, la rissa con Marruocco, che pensa bene di fare un pizzico di teatro anche a Salerno ma l’arbitro non gradisce, rimediando subito un giallo e svirgolando una serie di rinvii da brividi. Tutto da copione, nel repertorio del bravo portiere azzurro che a volte si lascia trascinare dagli eventi. Torniamo a casa con tanta amarezza, per quello che poteva essere e non è stato ma va bene così, abbiamo giocato a sprazzi ma dopo la bella prestazione con il Benevento, si pensava ad una gara diversa contro questa Salernitana leziosa e priva di idee a centrocampo, che si affida alle invenzioni dei singoli in attacco.
L’amarezza più grande però è quella che se avessimo perso per tre a zero con tre prodezze di Calil o Negro, gara da dimenticare, non ci sarebbe stato nulla da dire, invece regaliamo il gol del vantaggio a gente che non ne ha bisogno.
Non siamo il Real Madrid, come sostiene giustamente Sottil, ma non dobbiamo neanche essere la squadra dei Fatebenefratelli.
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