L'OLBIA PREPARA LA GARA CON LA PAGANESE NELLA BUFERA
Secondo La Repubblica, la società è indagata per razzismo e scommesse
Dopo otto stagioni di fila in Serie C, l’Olbia è retrocessa in Serie D nello scorso campionato chiuso all’ultimo posto del girone B. Un anno complicato per la squadra sarda, che in estate ha anche dovuto affrontare una riorganizzazione societaria. Un processo che ha rallentato anche l’andamento della squadra in campionato, dato che il campionato di Serie D non è cominciato per il verso giusto, nonostante le ambizioni. L’Olbia è penultima in classifica con soli due punti raccolti, frutto di due pareggi, l’ultimo quello di domenica scorsa in casa del Cassino che ha segnato l’esordio in panchina del nuovo allenatore Lucas Gatti. La società ha affidato all’argentino la squadra che fino a poche settimane fa è stata allenata dall’ex Campione del Mondo, Marco Amelia, esonerato dopo il ko interno con il Real Monterotondo.
Un buon debutto quello di Gatti perchè l’Olbia è riuscita a fermare la formazione allenata da Carcione in casa, una delle favorite del campionato. I sardi erano anche passati sul doppio vantaggio con De Grazia e Staffa, poi prima dell’intervallo il Cassino è riuscito a pareggiare grazie alla doppietta del capocannoniere Abreu. Ma è chiaro che ora l’obiettivo dell’Olbia è quello di vincere la prima partita del campionato, magari al Nespoli.
Tuttavia la settimana di avvicinamento alla sfida con la Paganese è avvolta dalla bufera. Questa mattina il quotidiano La Repubblica ha rilanciato un’indiscrezione secondo la quale ci sarebbe un caso di razzismo, minacce e l'ombra delle scommesse in casa Olbia. La Procura Federale avrebbe aperto un'indagine attorno al club sardo dopo la segnalazione di un tesserato, che ha raccontato di atti di razzismo nei confronti dei compagni di colore (documentati anche con video e audio) e di minacce a chi si ribellava a tali comportamenti; il tutto, con l'ipotesi che dietro ci sia un giro di scommesse illecite. Sulle indiscrezioni emerse, il club ha emesso una nota stampa prendendo “le distanze da qualsiasi accusa di comportamenti illeciti”. Al momento, l’Olbia “non ha ricevuto nessuna comunicazione in merito dalle autorità competenti quindi nelle prossime ore contatterà la procura federale e si renderà disponibile per collaborare affinché venga fatta luce su una vicenda grave ed inaccettabile per un club internazionale che punta su giocatori e staff provenienti da tutto il mondo. Qualora fossero accertate responsabilità da parte di tesserati o collaboratori, la società come parte lesa prenderà tutti i provvedimenti necessari in ogni sede possibile, se invece tali accuse risultassero false ed infondate, Olbia Calcio perseguirà i responsabili in ogni sede possibile civile e penale”.
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