IN PUNTA DI PEPE - I SEGNALI DELLA "PRIMA ORA" DEL DERBY
Un pizzico di autostima ritrovata nella prima parte del derby. Ma ora urgono i rinforzi per sopperire a qualche over svogliato
Diventa sempre più difficile scrivere della Magica Stella quando sentimenti contrastanti ti travolgono e ti fanno perdere quasi sempre la necessaria lucidità di pensiero per analizzare l’ennesima prestazione altalenante della Paganese. Però corre l’obbligo di farlo provando a mettere insieme i cocci di una serata dai due volti in cui sembrava che si potesse ritrovare la bussola. Il rigore, non senza patema d’animo, ci aveva aperto le porte di una possibile svolta che invece è durata un’ora. Sessanta minuti in cui la squadra è apparsa viva, sul pezzo come si dice in gergo, e reattiva all’impulso tardivo lanciato dalla società che aveva optato per un traumatico cambio della guida tecnica. Il compito di Lello Di Napoli non si presentava e non sarà affatto facile anche nel prosieguo. Perché i calciatori devono cominciare a lavorare sulla testa. Una mente che risente ancora di scorie e di paure del passato recente, fatto di errori individuali e di poche idee di gioco che hanno portato la Paganese quasi sul fondo della graduatoria. È vero, inutile negarlo, che le tre reti subite in appena quindici minuti sono una mazzata tremenda per le modalità con cui sono state incassate e soprattutto dopo aver gestito le operazioni nel fango del Marcello Torre senza soffrire alcunché.
Però qualcosa si è visto in un’ora di gioco. Merito di un’autostima ritrovata e di una parvenza di organizzazione tattica che sicuramente Di Napoli non poteva far rivestire al suo gruppo con solo tre sedute d’allenamento. Certamente il conforto dei punti comincia ad essere di vitale importanza quando siamo giunti al giro di boa e la classifica inizia a delinearsi con una precisa fisionomia. A questa squadra non deve mancare il fiato, così come quei rinforzi di esperienza che devono arrivare da tempo ma che sembrano impossibili da raggiungere quando non si dispone di risorse illimitate. In tal senso la gara con la sorniona Casertana ci ha restituito qualche barlume di speranza in determinate zone del campo e mi riferisco a Benedetti che si è caricato sulle spalle il peso della manovra con grande spirito di sacrificio vestendo i panni dell’uomo d’ordine che è mancato dall’inizio. Trovo però fondamentale andare a tappare le falle tecniche e strutturali in altri ruoli dove bisogna intervenire con somma urgenza, a maggior ragione quando si va ad intaccare la posizione di elementi che nulla hanno dato alla causa e che mostrano una certa reticenza mentale ad assorbire anche il cambio tecnico. Non c’è alcun bisogno di fare nomi perché chi di dovere è a conoscenza del contributo nullo o quasi apportato da qualche calciatore esperto a questa Paganese. L’ho detto in tempi non sospetti e lo ribadirò all’infinito. Di giovani interessanti ce ne sono in rosa, vada via qualche senatore svogliato per fare spazio a chi crede veramente in un obiettivo comunque difficilissimo da centrare.
Francesco Pepe
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