LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA | WORK IN PROGRESS

Il cartello "work in progress" è sempre presente dinanzi allo spogliatoio di mister Esposito che, con i suoi ragazzi, sta cercando di migliorare il percorso tattico iniziato da un paio di mesi. Un pareggio quello di ieri al Torre, dopo una prestazione non bella, sostanzialmente giusto tra due formazioni che si sono rintuzzate colpo su colpo, finendo per annullarsi, con il taccuino che ha registrato un paio di conclusioni dalla distanza per gli azzurri (Mancino e Faella), oltre allo spreco di Langella che ha fallito un rigore in movimento da mordersi le mani. Ancora meno la formazione di Marra, più dinamica soprattutto nella ripresa ma che si è limitata a sporcare i guantoni di Spurio solo in una conclusione. Troppo poco per entrambe per cercare di meritarsi la vittoria. 

Dopo cinque giornate di campionato facciamo alcune considerazioni e le facciamo analizzando i numeri che non si smentiscono mai. E che indicano nella casella dei gol fatti 4 e subiti 2 questi dati: Attacco anemico e difesa ermetica. Quello della Paganese è il reparto offensivo meno prolifico delle formazioni di vertice. Peggio hanno fatto con 2 il Monterotondo e con 3 gol Olbia, Uri, Sarrabus e Lodigiani che viaggiano nei bassifondi. Difesa invece di ferro che, con i suoi 2 gol al passivo, è la seconda migliore alle spalle di quella del Guidonia con 1. Questo per dire che il tema dell'attacco, che sta animando i dibattiti tra gli sportivi, è più attuale che mai e che evidenzia come i problemi maggiori sono dalla cintola in avanti. 

Sino ad ora, soprattutto in casa, la Paganese ha stentato nello sviluppare gioco e nel concretizzarlo. Su tre partite al Torre, due pareggi a reti inviolate ed una vittoria, forzata, con il Monterotondo con la rete di Zugaro realizzata su calcio piazzato. 

C'è da migliorare la manovra ancora troppo lenta e prevedibile con Bucolo che, non è Langella della passata stagione come qualcuno si attendeva, solo raramente verticalizza. Faella si accende ad intermittenza e poco servito sul suo piatto preferito, ovvero nei corridoi, essendo l'unico che rende vivo il reparto. Nel processo agli attaccanti io mi schiero a favore di Coratella e Ferreira in quanto per me non giudicabili, seppur si attende molto di più, in quanto non ricordo occasioni avute da entrambi dinanzi la porta avversaria, tanto da far gridare allo scandalo avendole fallite. Hanno bisogno di palloni giocabili che, al momento, non giungono dalle loro latitudini e vagano isolati, e poco supportati, tra i difensori avversari. 

Ora la Paganese viaggerà per le prossime due domeniche tra Lazio (Trastevere) e Sardegna (Olbia) dove si attendono risposte diverse e passi in avanti. 

Peppe Nocera - paganesemania.it

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