PREITI E LA PAGANESE: STORIA DI UN COLPO DI FULMINE NON ALIMENTATO E DI UN ADDIO ANNUNCIATO

29.03.2016 22:46

"Mi è stato prospettato il progetto che trovo intrigante e interessante. Non ho avuto neppure il tempo di ragionarci su: ho preso al volo questa opportunità e spero che vada bene". Parlava così Antonello Preiti poche ore dopo il suo arrivo a Pagani (qui l'intervista completa). Un colpo di fulmine fra lui e la Paganese, col presidente Raffaele Trapani che, dopo il decennio targato D'Eboli, aveva pensato all'ex responsabile dell'area tecnica del Parma come direttore generale. E lui, Preiti, aveva deciso di ripartire proprio da Pagani, dopo il fallimento dei gialloblù. Quasi 700 km più a sud della cittadina ducale, pochi km più a nord di Salerno, dove invece per lui era già pronta una scrivania da responsabile del settore giovanile. Mancava solo il sì coi granata, poi è arrivata la chiamata della Paganese. E il colpo di fulmine con Trapani. La scintilla è scattata subito, come si dice in questi casi. Preiti in dieci giorni aveva dovuto completare la squadra (non semplice per chi non si era mai confrontato con questo tipo di mercato), ma allo stesso tempo aveva dato il via ad un lavoro di restyling della società che lo stesso patron azzurrostellato gli aveva chiesto. Sembrava andare tutto per il verso giusto: ingresso di nuove figure professionali nell'organigramma societario, iniziative, tante idee svelate anche pubblicamente nel corso di due conferenze stampa. Ma qualcosa si è incrinato fra dicembre e gennaio. Cioè da quando si è fatta insistente l'indiscrezione di un imminente passaggio di Preiti al Catanzaro (leggi qui). Voci avallate da un incontro fra il dirigente azzurrostellato ed il presidente giallorosso, Giuseppe Cosentino, che sarebbe avvenuto nel corso delle festività natalizie. Voci, però, smentite dal diretto interessato che aveva allontanato l'ipotesi di un suo addio repentino alla Paganese. Poi è arrivato gennaio e con esso le cessioni di quasi tutti i giocatori arrivati sotto la sua gestione nell'ultimo giorno di mercato estivo e l'arrivo, invece, di calciatori che ancora oggi stentano a decollare. E' stata proprio la sessione invernale del mercato a sancire la rottura definitiva tra la Paganese e Preiti. Da una parte, la società che non ha gradito la gestione del mercato da parte del dg non facendo nulla per nasconderlo, dall'altra parte il dirigente laziale che - a persone a lui vicine - avrebbe manifestato la propria delusione per il malcontento del club azzurrostellato. L'ultimo atto è stata la rescissione consensuale di questo pomeriggio, arrivata con largo anticipo rispetto alle attese, anche se da qualche settimana ormai Preiti viveva da separato in casa. I rinnovi contrattuali con i giocatori per la prossima stagione, ma anche con lo stesso Grassadonia, sono stati posti in essere dal presidente Trapani e dall'ad Raiola (come evidenziato negli stessi comunicati del club), che da oggi sarà anche dg ad interim. Spetterà a loro due avviare il progetto Paganese del prossimo anno, un progetto che si preannuncia altamente competitivo ma al quale bisognerà dare concretezza, e individuare una nuova figura che possa occuparsi del mercato. E Preiti? L'esperienza alla Paganese ha deluso lui in primis, che si aspettava ben altro. Ma di certo questa non è stata l'ultima possibilità per mettere in mostra le sue qualità. Da giugno (se non prima) lo attende il Catanzaro, come avevamo preannunciato quasi tre mesi fa. I rapporti con la famiglia Cosentino, in particolare con la vicepresidente Gessica Cosentino, figlia del patron, in queste ultime settimane si sono intensificati e le dimissioni del dg giallorosso Carmine Donnarumma gli hanno di fatto liberato il posto. E chissà che l'addio con la Paganese non sia stato anticipato proprio perchè fra dieci giorni al Ceravolo le due squadre si affronteranno. Perchè a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

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