FINALMENTE SI GIOCA! ORA PERO' C'E' BISOGNO DI UNA STERZATA GENERALE...
Finalmente si torna a giocare. Finalmente ritornano ad essere protagonisti il pallone, il profumo dell'erba, il ticchettìo dei tacchetti delle scarpe nel percorso che dallo spogliatoio porta al rettangolo verde. Banalità, cose che sembravano abitudinarie ma che Pagani ha seriamente rischiato di non vedere più, almeno per quest'anno. Col fischio d'inizio del match di stasera andrà in archivio una delle estati peggiori per la Paganese. Tre mesi di tribolazione, di gioie e speranze, ma anche di paure e ansie che, per fortuna, sono rimaste solo potenziali. La "Stella" è stata come una barca in mezzo al mare, in balìa delle onde, e il suo futuro oscillava a seconda delle maree. Un giorno rischiava di sprofondare, l'altro risaliva, proprio come accaduto la scorsa settimana, quando sembrava essere stato già scritto il giudizio del Tar che poi smentì tutte le assurde indiscrezioni (si trattava di una sentenza di un tribunale dello Stato, non di un'operazione di calciomercato) circolate negli ambienti romani. Quei famosi "corridoi" in cui la Paganese ha penato per settimane, vedendosi sbattere in faccia numerosi no: prima la Covisoc, poi il Consiglio Federale, quindi il Collegio di Garanzia del Coni che sembrava aver scritto la parola "fine" sul professionismo. E così, mentre si preparava l'iter per l'iscrizione in Serie D, arrivava il colpo di coda della sospensiva del Tar, che di fatto ha riammesso la Paganese in Lega Pro.
Comincia l'undicesimo campionato consecutivo fra i professionisti per gli azzurrostellati, un gran modo per festeggiare i 90 anni di storia che rischiavano di essere macchiati con una bruttissima pagina. Va dato merito alla caparbietà del presidente Raffaele Trapani per aver creduto, insieme alla professionalità dell'avvocato Lentini e del suo staff, nel Tar che ha fatto giurisprudenza ammettendo la Paganese in terza serie. Tuttavia, non va dimenticato, però, quanto è accaduto fra giugno e luglio (o forse anche prima) e che ha portato il club di via Filettine fin oltre l'ultimo grado della giustizia sportiva. Tutto è bene quel che finisce bene, sperando che non vengano più commessi determinati errori, perchè ormai con la Figc il braccio di ferro è ben serrato e ad ogni passo falso si accenderanno i riflettori sulla squadra e la società, che per il secondo anno di fila ha iniziato, in primis a causa di suoi errori, la stagione in ritardo.
Quest'anno, però, forse è ancora più complicato. Anche 365 giorni fa, infatti, cominciava il campionato della Paganese che inaugarava la stagione battendo a sorpresa il favorito Foggia per 2-1 al Torre. Fu un successo "miracoloso" perchè arrivato con una squadra che solo pochi giorni prima si era assemblata. Oggi invece la Paganese fa il suo esordio a Matera ed è ancora un cantiere aperto, una squadra che deve "risorgere dalla macerie", come ben sottolineato da Grassadonia. Il tecnico salernitano avrebbe voluto che questa fosse la stagione della consacrazione sua e della Paganese, dopo il più che positivo campionato scorso: ha rifiutato piazze importanti, ha dimostrato fedeltà a Trapani e alla "Stella" e ora va ripagato con i giusti rinforzi. Sarà chiamato ad un compito ancor più arduo di quello dell'anno scorso, perchè è vero che un anno fa si fece tutto in fretta e furia ed in ritardo, ma contro il Foggia giocarono già Marruocco, Mirko Esposito, Carcione, Deli, Guerri, Cicerelli, Caccavallo e Cunzi, uomini che si sono rivelati fondamentali per tutto il campionato.
Per questo è importante, mai come quest'anno, l'apporto dei tifosi. Voglio augurarmi che le vicende estive abbiano riportato entusiasmo nella piazza, abbiano fatto capire alla città che la Paganese non può continuare a (soprav)vivere senza i suoi tifosi e solo con un manipolo di affezionati e grazie agli sforzi - economici si intende - di pochi. C'è bisogno del contributo di tutti, dalle istituzioni alle associazioni, passando per i singoli tifosi e, perchè no, anche del nostro. E ovviamente occorre la volontà della società, che non può chiudersi a riccio e deve calarsi nella dimensione di "squadra della città", perchè solo così si possono avvicinare le persone allo stadio e alla Paganese. Allora ben vengano giornate come quella di mercoledì, con un semplice allenamento seguito da oltre un centinaio di persone, come i vecchi tempi. Purtroppo è stata l'ultima volta al Torre per il nostro caro Alfonso Vaccaro, che ieri ha sconvolto un'intera comunità andandosene in punta di piedi. Esattamente come era lui: buono, generoso, silenzioso, mai una parola fuori posto e con la Paganese nel cuore. Aveva tanto festeggiato, anche con noi giornalisti, la permanenza in Lega Pro della sua Paganese, proprio mercoledì. Purtroppo lui questo campionato non potrà goderselo e dovrà viverlo da lassù, insieme ad altri angeli azzurrostellati. E quindi faCCiamolo anche per lui!
Danilo Sorrentino
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