PAGANESE, ULTIMA CHIAMATA. LA GARA COL BISCEGLIE VALE PIU' DI UNA STAGIONE
Forse non era mai capitato, nella storia della Paganese almeno quella recente, di trovarsi davanti ad un bivio così importante già a fine febbraio. Parlare di gara decisiva a due mesi e mezzo dalla fine del campionato sembra eccessivo, ma in questo caso davvero non lo è. Paganese-Bisceglie è già una finale, è già una partita da dentro o fuori, almeno per gli azzurrostellati. E' l'ultimo appello, al quale la formazione di Fabio De Sanzo arriva dopo una serie di chiamate a vuoto, di occasioni perse e mancate, di errori di valuazioni e di campo che hanno portato a riempire di significato la sfida coi nerazzurri pugliesi. Fra due mesi e mezzo la Paganese spera di riaffrontare di nuovo il Bisceglie, in 180', in quello che sarebbe il secondo playout consecutivo. Lo scorso anno lo spareggio salvezza era assolutamente da evitare e la Paganese non ci riuscì; quest'anno, invece, è l'obiettivo principale, dopo aver capito che strappare la permanenza diretta in Serie C è pura chimera. Ad arrivare lanciata a questa partita, però, è solo la formazione di Rodolfo Vanoli, che ha battuto al 94' il Rende e si è piazzata a +13 sulla Paganese. Ha un margine di cinque punti da conservare che, col +3 a tavolino che gli azzurrostellati dovranno ancora ricevere, diventeranno due. Ai nerazzurri anche un punto al Torre andrebbe bene, considerato il trend negativo in trasferta; la Paganese deve solo vincere.
Non c'è altro risultato, anche se poi si sarebbe comunque sul filo del rasoio e bisognerebbe dare continuità in futuro, cominciando ad inanellare i risultati, gli stessi che il Bisceglie, ad esempio, ha sempre fatto. Per questo appuntamento, forse il più importante della storia recente, De Sanzo recupera due pedine fondamentali come Stendardo e Cesaretti, potendo così avere a disposizione quella che somiglia alla formazione-tipo. A mezzo servizio c'è Scarpa, che tornerà utile a gara in corso. Il ciclo terribile è stato archiviato per gli azzurri, adesso è arrivato il momento di confermare sul campo la volontà manifestata a più riprese di salvarsi. L'intenzione dell'allenatore calabrese è quella di confermare la difesa a tre, anche se non è da escludere la difesa a quattro. Ballottaggio fra i pali, con Galli che potrebbe essere preferito a Santopadre, fermato in settimana anche dall'influenza.
In altri tempi ci sarebbe stata attesa spasmodica in settimana ed un Marcello Torre ribollente di passione ad attendere il Bisceglie, per quella che potrebbe essere la prova generale dei playout, se si disputeranno. Invece ci si avvicina a questa sfida nell'indifferenza più totale (o quasi). L'impressione è che domenica sera le presenze saranno suppergiù le solite, se non anche di meno vista la cervellotica decisione della società di indire la Giornata Azzurra. E' sicuramente la gara più importante dell'anno, ma non è stata la scelta più felice che il club di via Filettine potesse partorire, se non altro per una questione di delicatezza e stile verso gli abbonati e quanti, nonostante gli scarsi risultati, negli ultimi mesi non hanno comunque fatto mancare la propria presenza. Si registrerà un ulteriore distacco fra piazza e società, con l'ambiente ormai sempre più indifferente alle sorti della Paganese. Che rischia di perdere il professionismo senza che nessuno se ne accorga.
PAGANESE (3-5-2): 1 Galli; 18 Piana, 14 Stendardo, 31 Dellafiore; 15 Carotenuto, 6 Gaeta, 20 Capece, 8 Navas, 27 Perri; 25 Cesaretti, 19 Parigi. A disp.: 12 Anatrella, 22 Santopadre, 2 Tazza, 3 Della Corte, 4 Nacci, 5 Sapone, 9 Cappiello, 10 Scarpa, 11 Di Renzo, 16 Della Morte, 24 Acampora, 29 Gargiulo. All.: De Sanzo
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Diop, Schiavino, Punzi, Fornito, Gori, Alberti
Danilo Sorrentino
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