L'EX PAGLIARULO ALLENA I PORTIERI DELLA CASERTANA: "MAMMI' UN MAESTRO, SABATO INCOGNITA CAMPO"
Riprende il campionato e riprende anche la nostra rubrica "Quattro chiacchiere con...". L'ospite di questa settimana è Carlo Pagaliarulo, 55enne portiere, nativo di Sarno, doppio ex di Casertana (una presenza nel campionato di Serie C1 nel 1983) e di Paganese, di cui ha difeso la porta nel biennio 84-85, vestendo per ben 59 volte la maglia da titolare. Attualmente è il preparatore dei portieri dei falchetti rossoblù.
Carlo sabato sera si gioca il derby tra due squadre a te molto care, che sensazioni hai?
"Sono due squadre legate da un’antica rivalità calcistica e soprattutto dal grosso blasone. E’ una partita che sento moltissimo essendo legato alle due società. A Caserta ho giocato poco, ero giovanissimo, arrivavo dalla Turris e davanti a me avevo un signor portiere che si chiamava Renzi e che arrivava dal Como, dalla massima serie. Diverso il discorso con gli azzurrostellati. Arrivai l’anno dopo e disputai due grandissimi campionati, avendo la fortuna di giocare con grandi calciatori".
Se ti dicessi il Maestro a chi pensi?
"Eh - sorride - al grande Angelo Mammì, un onore aver lavorato con lui. Un signore in campo e anche fuori. Già ad inizio anni Ottanta, faceva giocare le sue squadre con il 4-4-2 ed il 4-3-3, un precursore delle idee innovative del calcio che poi hanno fatto la fortuna di un grande della storia del calcio italiano, Arrigo Sacchi, con il quale il mister fece il Supercorso a Coverciano risultando il migliore proprio davanti a Sacchi".
Sei tornato a Pagani, da preparatore dei portieri prima con Palumbo e poi con Capuano...
"Si, quell’anno con Ginestra tra i pali, che poi ho attualmente a Caserta, per poco non riuscimmo a fare il miracolo. Ginestra, tra l’altro, riuscì ad restare imbattuto per sei-sette incontri. Da allora sono a Caserta".
Che ricordi hai di Pagani?
"Tanti. Innanzitutto vengo spesso in città a salutare il mio amico Franchino "Monica Sport". Ci sono stato a Natale ed essendo di Sarno, appena posso, passo a salutare i tanti amici che mi rispettano e mi vogliono bene. Di Pagani e dei tifosi azzurri ho un grandissimo ricordo. Come i nostri tifosi, sono passionali e questo è ancora una fortuna per il prosieguo del calcio nelle nostre zone".
Che gara ti aspetti sotto l’aspetto tattico?
"Per noi è importante perché non veniamo da un buon momento e vincere il derby per noi sarebbe un vero toccasana. Affrontiamo una signora squadra e con un allenatore che fa giocare bene le sue formazioni. L’insidia più grande? Per noi, così come per loro, può essere rappresentato dal terreno di gioco del Pinto, molle. Se il tempo si manterrà umido come negli ultimi tempi, avremo notevoli difficoltà sia noi che loro".
Carmine Torino
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