LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA ...NOCERA: ANCORA FERMI DAGLI 11 METRI...E NON E' SOLO SFORTUNA

16.09.2019 14:55

 

No, e così no! E' stata la mia prima sensazione al triplice fischio dopo aver visto sfumare, per la seconda domenica consecutiva, altri punti preziosissimi per la classifica. Un peccato perdere per strada due punti che si sommano a quelli di Leonzio sempre dal dischetto,. Per il traguardo finale è uno spreco incredibile, anche perchè persi contro squadre alla portata, o quasi, della Paganese. Occasioni buttate al vento e speriamo non le si debba pagare alla fine perchè sarebbe da mangiarsi le mani. Con un pizzico di fortuna, ma soprattutto con un'attenzione maggiore, si potevano avere dai 4 ai 5 punti in più in classifica e paradossalmente si poteva stare in vetta. La Paganese non deve vinvcere il campionato, ma lottare per la salvezza e perciò pesano ancora di più.

E' strana questa Paganese targata Erra. Parte in sordina, imbrigliata da una Virtus Francavilla più sbarazzina e capace di gestire meglio la manovra, poi riemerge dalle ceneri grazie alla sua bandiera: Ciccio Scarpa. Non bello il primo tempo, dove la Paganese fa fatica a trovare il bandolo della matassa con Capece che non trova le solite geometrie, soprattutto per merito di un avversario difficile da affrontare. Sinceramente sto cercando di capire ancora in che modo Caccetta possa dare quel di più che un calciatore dai suoi trascorsi dovrebbe dare. Dall'ex Trapani mi aspettavo molto di più, come Godot lo aspettiamo perchè deve elevare la qualità del reparto ed essere più determinate ed incisivo. L'assenza di Alberti poi s'è sentita, per il lavoro sporco che fa il centravanti veneto per le sue caratteristiche fisiche, mentre s'è mostrato evanescente e leggerino il duo d'attacco, d'emergenza, Musso-Diop. L'attaccante di colore però esce tra gli applausi - discutibile la sua sostituzione - e fa vedere che ha un buon potenziale: i miglioramenti si notano, attendendo qualche gol.

Dai i singoli al gruppo: è da rivedere la gestione dei finali di gara, o meglio i momenti in cui c'è da portare a casa la pagnotta. Da registrare più di qualcosa in difesa, dove noto sempre troppa libertà degli avversari nell'affondare il coltello ed i gol al passivo in quattro partite sono già sei. Il braccino corto o la paura della vittoria, poi, sembrano attanagliare questa squadra che ha una grande qualità, quella di non crollare quando subisce un pugno. Ha sempre reagito ed è un segnale determinante e positivo. Però è una squadra che deve trovare la forza di gestire meglio quelle situazioni. E' dura con un uomo in più ed in vantaggio non blindare il risultato ed è capitato già in tre partite su quattro. Questo il grande tema della giornata di questa Paganese che barcolla, non crolla, ma non concretizza. Non so se è un caso ma sia a Leonzio che con il Francavilla ho notato una manovra offensiva più ariosa con il tridente - Scarpa, Diop, Calil o Alberti - dal quale trae beneficio anche Diop che nella ripresa ha avuto più campo.

Chiusura per l'eterno Scarpa. La partita è cambiata con il suo ingresso in campo, influenzando le giocate, al di là dei gol, ed ora vaglielo a dire di continuare a giocare solo nei finali di gara. Lascio come sempre l'onore e l'onere di risolvere questo ed altri dilemmi tecnico-tattici a mister Erra che avrà un'altra settimana impegnativa. Quella che porta al derby del Menti contro la Cavese

Peppe Nocera
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