LA PORTA MALEDETTA
Stessa porta, sotto la Curva Nord, quella da benedire nella prossima partita interna con l’Ischia, visto l’incapacità dei calciatori azzurri, in particolare Cunzi, a bucarla.
L’ultimo a farlo fu Caccavallo dagli undici metri nella gara con la Fidelis Andria, poi è calato un muro invisibile a respingere tutto con i legni alleati dei portieri ospiti.
Contro il Messina il momentaneo vantaggio arrivò sempre dal dischetto del calcio di rigore, con il cucchiaio di Caccavallo, ma nella porta opposta, successivamente il tabù è proseguito per una Paganese che non riesce più a trafiggerla.
Contro l’Akragas, sempre nei minuti finali, come nella gara di sabato con il Cosenza, è andato in scena lo stesso copione, prima il palo di Cicerelli a strozzare l’urlo del gol sotto la parte più calda del “Torre”, poi la corsa solitaria di Cunzi che a tu per tu con il portiere siciliano manda incredibilmente a lato.
L’incubo in fotocopia si materializza contro la formazione calabrese: ancora un palo, questa volta opposto a quello colpito da Cicerelli, sulla sventola calciata di destro da Carcione, con Perina battuto e successivamente, dopo un minuto a cinque dal termine, Cunzi a botta sicura trova il miracolo del portiere rossoblù.
Se la sognerà anche di notte il moto perpetuo ex Casertana che continua a collezionare occasioni e a fallirle quasi sempre dinanzi la porta maledetta. Quella stessa porta che, il 17 giugno del 2007 con il gol di Izzo ci aprì le porte del paradiso della C1, ora fa dannare Cunzi che forse sarebbe il caso di farsi spiegare dall'ex azzurro come trasformare il piombo in oro, lì dove a lui non entra il pallone neanche a porta vuota.
Sperando che si possa sbloccare a Benevento nel prossimo incontro, semmai cominciando a prendere la mira, in vista poi del successivo derby contro la sua ex squadra, l'Ischia dove è d'obbligo il gol dell'ex.
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